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Tornano le polemiche per il progetto del ponte sullo stretto di Messina. Dopo l'annuncio dell'ex ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, ora al dicastero delle Infrastrutture e trasporti, sul mantenimento dell'impegno per la realizzazione dell'opera, le associazioni ambientaliste ribadiscono il loro no. "Il ponte sullo stretto si farà perché prima di tutto è un impegno preso con gli elettori", dice Matteoli; e ricorda ciò che disse Berlusconi in campagna elettorale: se avesse vinto il centrodestra si tornava al ponte. "Il primo compito che hanno i ministri - aggiunge il ministro - è di rispettare gli impegni". Per Matteoli non serve nemmeno un'ampia consultazione sul progetto perché "il referendum è stato già fatto: si è votato per le Politiche su un programma. Più referendum delle elezioni...". Le reazioni delle associazioni non si sono fatte attendere: a cominciare con Legambiente: "Per modernizzare il sistema dei trasporti siciliano, opera assolutamente indispensabile - ha detto Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - non serve il ponte sullo Stretto. Anzi". E aggiunge: "I costi altissimi del ponte assorbiranno tutte le risorse che sarebbe, invece, indispensabile utilizzare per affrontare la vera emergenza trasporti dell'intero Paese: la mobilità urbana, il pendolarismo e l'ammodernamento delle linee ferroviarie del Sud. "Con l'avvio dei lavori del ponte sullo Stretto - aggiunge Cogliati Dezza - oltre allo stravolgimento ambientale che l'opera comporterebbe, vediamo purtroppo profilarsi all'orizzonte un grande regalo alle mafie". Alle preoccupazioni di Legambiente si aggiungono quelle del Wwf e del ministro ombra del Pd per l'Ambiente Ermete Realacci: "Non sono mutate le condizioni rispetto alla nostra opposizione al progetto di ponte sullo stretto Messina - ha ribadito il direttore generale del Wwf Michele Candotti. "Per noi - ha aggiunto - non è con queste grandi opere che si risollevano le sorti del Paese". E Realacci incalza: Il ponte "non è una priorità per quell'area ed è uno sperpero di denato pubblico. Ciò che viene riferito sul project financing non risponde al vero - aggiunge. Per quel progetto serve una enorme quantità di fondi pubblici che sarebbe meglio impiegare per potenziare le reti di trasporti siciliane e calabresi che ancora non sono all'altezza di un paese moderno". fonte: lanuovaecologia.it |
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lunedì 12 maggio 2008
Ponte sullo Stretto, si ricomincia
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