Barriere coralline ed ecosistemi polari danneggiati in modo irreversibile. Questo è lo scenario di ciò che potrebbe succedere se non si taglieranno le emissioni di CO2 almeno della metà entro il 2050. A pensarla così, in un documento redatto in vista della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Copenaghen a dicembre, sono gli scienziati della Royal Society britannica e delle accademie di 69 altri Paesi. L'acidificazione degli oceani, sostengono gli scienziati, deve essere tenuta presente alla conferenza sul clima a Copenaghen.
La corrosione delle barriere coralline avrà delle "gravi implicazioni sulla produzione alimentare e la sopravvivenza di milioni di persone". Ma, spiega Martin Rees, presidente dell'accademia britannica, l'effetto sulla acidificazione degli oceani "non ha richiamato abbastanza l'attenzione dei politici". Per questo, aggiunge, "Copenaghen deve rispondere a questa minaccia molto seria e reale".
Sulla base delle traiettorie attuali delle emissioni atmosferiche di CO2, insistono i firmatari del documento, "tutte le barriere coralline e gli ecosistemi polari saranno danneggiati in modo grave da adesso al 2050 e anche più avanti". La speranza degli scienziati è di attirare l'attenzione sugli oceani, dal momento che la comunità internazionale è in riunione a Bonn fino al 12 giugno, per intavolare una trattativa su un nuovo accordo di lotta contro il cambiamento climatico da portare a Copenaghenfonte: lanuovaecologia.it
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