venerdì 5 giugno 2009

L'Onu: «Il mondo ha bisogno di un nuovo accordo verde»

Una campagna di informazione per incoraggiare i governi a trovare soluzioni comuni sul cambiamento climatico. È l'iniziativa lanciata dall'Onu in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente: si chiama "Seal the Deal" ed ha come obiettivo finale la sensibilizzazione dei leader politici in vista della conferenza di Copenhagen (dal 7 al 18 dicembre). «Il mondo ha bisogno di un 'Nuovo accordo verde' che si concentri sugli investimenti in risorse rinnovabili, infrastrutture eco-compatibili ed energie efficienti» ha ribadito il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. «Questo determinerà non soltanto creazione di posto di lavoro e stimolo alla ripresa economica - ha aggiunto - ma concorrerà anche ad affrontare il problema degli effetti del surriscaldamento globale. Investendo nell'economia verde - ha spiegato- anche soltanto parte degli incentivi contenuti nei nuovi pacchetti di stimolo economico, possiamo trasformare la crisi di oggi nella crescita sostenibile di domani». Per questo Ban invita «tutti a compiere passi concreti verso un pianeta più verde e più pulito». E ha ammonito: «Spegnete le luci. Usate i mezzi pubblici di trasporto. Riciclate. Piantate un albero. Pulite il parco del vostro quartiere. Rendete le società responsabili delle loro attività ambientali. E spronate i rappresentanti dei vostri governi a siglare l'accordo a Copenhagen. La Terra ha bisogno di ognuno di noi».

L'ULTIMA POSSIBILITA' - Sulla stessa linea il commissario europeo per l'Ambiente, Stavros Dimas, che chiede più slancio e ambizione nelle trattative internazionali per il nuovo accordo mondiale sul clima di Copenaghen, che «rappresenta l'ultima possibilità che abbiamo di evitare che i cambiamenti climatici raggiungano i livelli pericolosi, se non addirittura catastrofici, previsti dagli scienziati già per il 2050, con conseguenze che si ripercuoteranno sulla vita di oltre un miliardo di giovani d'oggi».

TUTTE LE INIZIATIVE - Tra gli eventi organizzati per il «World Environment Day», oltre alla presentazione mondiale del film «Home», c'è il lancio del progetto 'Eroi del clima', un'iniziativa dell'Unep che sostiene persone che abbiano intrapreso iniziative a favore dell'ambiente: è il caso di Charles e Sho Scott di 'Ride Japan', una squadra composta da padre e figlio che in giro per il Giappone in bici parlano di tutela dell'ambiente, oppure Roz Savage, una donna che ha attraversato l'Oceano Pacifico a remi per dare un messaggio: agire contro l'innalzamento dei livelli di CO2 camminando di più e guidando di meno. Tra le eco-iniziative anche la piantumazione di 20mila mangrovie a Kedah, in Malesia, oltre ai tanti alberi collocati ai quattro angoli del Pianeta nell'ambito della campagna dell'Unep che punta a piantare 7 miliardi di alberi entro la fine del 2009. Ad ospitare le principali celebrazioni della giornata mondiale dell'ambiente quest'anno è il Messico, che ha organizzato una serie di eventi a Quintana Roo, nella provincia dello Yucatan, tra cui una conferenza alla quale è prevista la partecipazione del governatore della California, Arnold Schwarzenegger, del ministro dell'Ambiente messicano, Juan Elvira Quesada e di Achim Steiner, direttore dell'Unep.

MONITORAGGIO NELLE OASI DEL WWF IN ITALIA- Nell'ambito della Giornata dell'Ambiente parte in Italia un progetto promosso dalla Facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia di Viterbo per conoscere la capacità di assorbimento di Co2 delle nostre aree naturali, e renderle sempre più capaci di adattarsi ad un clima destinato a modificare profondamente l’ambiente. In questo contesto il Wwf ha inaugurato un altro "tassello" di ricerca e divulgazione sul ruolo delle aree protette per la lotta ai cambiamento climatici. Si tratta dell’inaugurazione della prima stazione di misurazione dei gas serra (una torre alta 13 metri) in un bosco di pianura in area protetta, nell’Oasi umida del Wwf di Alviano, in Umbria, che contribuirà ad una serie di rilevamenti utili alla misurazione dei gas serra negli ecosistemi delle oasi. «La torre di rilevamento nell’Oasi di Alviano – dice Riccardo Valentini, professore all’Università della Tuscia dove dirige il Laboratorio di Ecologia Forestale e presidente della Commissione CNR sui cambiamenti globali – è la prima installata in un’area naturale umida e ci consentirà letteralmente di "ascoltare" il respiro del bosco, quanta CO2 assorbe e quanto ossigeno rilascia. Questo impianto nasce come Centro dimostrativo per far conoscere al pubblico come funziona il monitoraggio dei gas serra e il ruolo fondamentale degli ecosistemi forestali nell’assorbimento di CO2 e, quindi, dimostrare quanto questi ecosistemi siano essenziali per mantenere la temperatura media globale al di sotto dei ‘fatidici’ 2°C”.

VADEMECUM - Il messaggio ambientale sembra recepito anche da molte aziende che, stando almeno alle dichiarazioni di intenti, avrebbero preso a cuore la questione ambientale. General Electric, ad esempio, proprio in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente ha stilato il «vademecum del consumatore consapevole». Cinque mosse che permettono a tutti di contribuire alla salvaguardia dell'eco-sistema: sostituire le vecchie lampadine a incandescenza con quelle fluorescenti; acquistare elettrodomestici, prodotti per l'illuminazione e apparecchiature con il certificato di "efficienza energetica"; attenzione all'illuminazione di giardini, esterni e spazi comuni negli uffici; ricordarsi di spegnere le luci; dare il giusto valore all'illuminazione.

DEFICIT ECOLOGICO - Il Barilla Center for Food&Nutrition ha invece presentato un nuovo documento dedicato ai temi del cambiamento climatico, dell'energia e dell'ambiente: secondo questa ricerca, la superficie di terreno che sarebbe necessaria per produrre e smaltire i consumi di ogni italiano (vale a dire l'Ecological Footprint pro-capite) è pari a oltre 6 campi da calcio. Per soddisfare i nostri consumi attuali, servirebbero insomma tre Italie. «Secondo questi indicatori - spiega Barbara Buchner, ricercatrice all'Iea (International Energy Agency) - oggi il consumo di risorse nel mondo è superiore del 130% alla capacità globale della Terra. E secondo le attuali stime di crescita economica, demografica, di emissioni di CO2 e di consumi, nel 2050 i pianeti necessari sarebbero più di due». Il problema è che di Terra ce n'è una sola

fonte: corriere.it

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