La bellezza ha un costo. Le creme al piombo rendevano morbida la pelle delle nobildonne e delle cortigiane del Settecento a prezzo di un avvelenamento da metalli pesanti. Oggi quel rischio è tramontato, ma il prezzo in termini ambientali resta alto. Il lavoro dei 150 mila parrucchieri italiani comporta l'emissione di 800 mila tonnellate di anidride carbonica: l'equivalente delle emissioni annuali di 200 mila auto che percorrono 30 mila chilometri.
Senza turbare l'estetica dei clienti se ne potrebbe tranquillamente risparmiare la metà. "Con l'ecodecalogo che abbiamo proposto si può evitare di consumare fino all'80 per cento dell'energia usata per illuminare i saloni e fino a due terzi dell'acqua usata per i lavaggi, 365 mila litri per un salone medio", calcola Sergio Andreis, direttore del Kyoto club che ha lanciato il progetto assieme a L'Oreal professionnel e Federparchi.
Ecco alcune delle buone pratiche consigliate per tagliare gli sprechi: acquisto di apparecchi elettrici di classe A+ (con un asciagacapaelli o un casco più efficienti si risparmia l'emissione di 240 chili di anidride carbonica l'anno); controllo della climatizzazione (oscurando le superfici vetrate su cui batte il sole si ottiene un risparmio che arriva al 30 per cento); aumentare la raccolta differenziata; spegnere sempre phon e piastre quando non vengono usati.
Ai parrucchieri che aderiscono viene proposto un percorso che parte da una fase di audit dei consumi energetici. I tecnici di AzzeroCO2 hanno misurato i consumi scoprendo che un salone di medie dimensioni utilizza 6 mila chilowattora l'anno per asciugare i capelli e 216 chilowattora per le piastre. Questi numeri possono essere drasticamente ridotti e poi, eventualmente, compensati per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica piantando alberi. Seicento parrucchieri hanno già aderito ai corsi di formazione e 4.000 si sono dichiarati interessati alla proposta. L'Oreal parteciperà al progetto contribuendo alla realizzazione di un impianto di fitodepurazione nel parco dell'Alcantara, in Sicilia.
fonte: repubblica.it
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venerdì 26 giugno 2009
Decalogo per ecoparrucchieri meno acqua e meno energia
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