mercoledì 25 giugno 2008

Catricalà: «I cartelli corrompono il libero mercato tra le forze economiche»

«I cartelli non sono peccati veniali; sono gravi misfatti contro la società perché corrompono la libera competizione delle forze economiche sul mercato: negli Stati Uniti sono considerati fatti criminosi, puniti con la prigione». È quanto dichiarato dal presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nella sua relazione annuale al Parlamento.

MASSIMO SCOPERTO - La commissione di massimo scoperto applicata dalle banche è una «prassi iniqua e penalizzante per i risparmiatori e per le imprese: deve essere abolita». Antonio Catricalà, aggiunge come «sui tempi e sulle modalità di cessazione si dovrà innescare concorrenza tra gli istituti, in piena libertà di mercato».

CONFLITTI RUOLO BANCHE-ASSICURAZIONI - L'80% delle banche e assicurazioni quotate presenta problemi di conflitti di ruolo, legati alla presenza nei propri organi di amministrazione di persone che siedono contemporaneamente nei board dei concorrenti. Lo ha detto il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, riferendosi ai primi dati emersi dall'indagine conoscitiva sulla governance di banche e assicurazioni condotta dal Garante.

PORTABILITA’ MUTUI - L’Antitrust ha avviato 23 istruttorie contro le banche per accertare eventuali ostacoli alla applicazione della legge sulla portabilità gratuita dei mutui. Lo afferma il presidente dell’Authority, Antonio Catricalà, nella relazione annuale al Parlamento. «Nonostante la nostra tempestiva presa di posizione - spiega Catricalà - e nonostante un intervento della Banca d’Italia, molte banche si sono ostinatamente attardate in una prassi che noi riteniamo elusiva della legge che impone la portabilità dei mutui senza oneri per i risparmiatori, sì da costringerci ad aprire ben 23 procedure istruttorie».

LIBERALIZZAZIONI - Sarebbe «un errore imperdonabile rinunciare a politiche di liberalizzazione e apertura dei mercati». Per questo, il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, esprime «l'auspicio di una veloce e definitiva approvazione» delle misure varate dal Governo in sede parlamentare. Aprire e liberalizzare il mercato diventa fondamentale «soprattutto per l'Italia, che non gode di materie prime e di autonome risorse energetiche», per la quale «una politica di chiusura sarebbe disastrosa». Catricalà, evidenziando come «competizione non significhi indifferenza verso i più deboli», cita il «pensiero cristiano», che conduce al merito e all'impegno personale come passaggi necessari per l'applicazione del principio di sussidiarietà «ma anche» la visione laica della cultura d'occidente «per la quale» il mercato è una forma di garanzia rispetto a ogni integralismo ed estremismo».

CLASS ACTION - Il rinvio della class action «rischia di disattendere» le «speranze di migliaia di persone che chiedono tutela in tempi brevi». È l'allarme che lancia Catricalà, che comunque rileva come il nuovo semestre che ci separa dall'entrata in vigore «può essere utile a individuare le soluzioni tecniche che meglio corrispondono agli obiettivi di celeritá dei processi di allargamento dell'intervento al settore pubblico». L'azione dell'Antitrust, aggiunge Catricalà, «sarebbe utile anche in relazione al nuovo istituto», data «la continua e proficua collaborazione con le associazioni dei consumatori».

CARBURANTI - L'Autorità garante della concorrenza e del mercato vigilerà «con rigore» per i prossimi cinque anni sull'attuazione degli impegni presi dalle compagnie petrolifere ai fini dell'apertura dei mercati della distribuzione dei carburanti. Catricalà aggiunge: «Sono stati vietati gli scambi informativi sui prezzi. Si è incentivata la diffusione della modalità di rifornimento self service. Sono stati favoriti l'ingresso e lo sviluppo degli operatori della grande distribuzione organizzata. È stata messa a disposizione di operatori non verticalmente integrati una quota delle strutture logistiche, a condizioni eque, non discriminatorie e determinate secondo criteri conoscibili in anticipo». Infine, «il leader di mercato si è impegnato a contenere i prezzi entro un differenziale massimo e a praticare sconti per il self service, tali da eguagliare il listino alla media europea. Vigileremo con rigore, per i prossimi 5 anni, sull'attuazione degli impegni, data la rilevanza strategica del settore per l'intera economia».

ALIMENTARI - Nel 2007 in 267 filiere alimentari monitorate dall'antitrust è emerso che il ricarico medio sul prezzo finale è pari al 200%. Lo ha sottolineato il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà nella relazione annuale al Parlamento. «La tensione di origine internazionale sui prezzi dei prodotti alimentari ripropone con forza l'inefficienza della nostra struttura distributiva. L'anno scorso abbiamo chiuso un'indagine conoscitiva dalla quale è risultato che nelle 267 filiere osservate il ricarico medio sul prezzo finale è pari al 200%, con punte del 300%, in ragione del maggior numero di intermediari», ha detto Catricalà.

SANZIONI PER 86 MLN, PRIMI IN UE - Ammontano a 86 milioni di euro le sanzioni complessive decise dall’Antitrust nel 2007. È il bilancio tracciato dal presidente dell’Authority. In particolare, «per i casi in cui sono state accertate violazioni delle normative comunitaria e nazionale che vietano le intese restrittive, abbiamo comminato sanzioni per 62 milioni: solo per questa misura la «Global Competition Review» ci colloca al primo posto nella lotta ai cartelli tra tutte le autorità nazionali dell’Unione europea. In aggiunta - sottolinea Catricalà - occorre considerare altri 24 milioni di euro in ammende per abusi di posizione dominante». «Dal 2006 a oggi - aggiunge il numero uno dell’Antitrust - il numero dei provvedimenti decisi, con esclusione di quelli relativi a questioni solo amministrative, delle archiviazioni e delle segnalazioni, fa registrare un incremento del 39%». Inoltre, nel 2007 «le concentrazioni esaminate sono state 864, ben 147 in più del 2006. La cifra costituisce il massimo storico dalla nascita dell’istituzione»

fonte: corriere.it

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