giovedì 5 giugno 2008

Statali: licenziamenti per i falsi malati e per chi non accetta il trasferimento

I lavoratori pubblici in esubero che rifiutano di essere spostati in un'altra amministrazione saranno licenziati. Lo prevede il documento del ministro per la Funzione Pubblica, Renato Brunetta, che riguarda la riforma del lavoro pubblico e della contrattazione collettiva.
Stop anche ai premi a pioggia «a prescindere dalla qualità del lavoro svolto», ma che dovranno essere corrisposti secondo la «valutazione della qualità del prodotto e dei servizi resi».

RISULTATI - La produttività - è scritto - «dovrà essere direttamente commisurata ai risultati ottenuti». Limitazioni anche per la carriera sulla base di automatismi dovuti all'anziantà di servizio. Quanto agli esuberi, dunque, l'idea è di introdurre un sistema di rilevamento delle unità di personale in più «perchè non più funzionali alla struttura o perchè inutili sotto il profilo della competenza e della professionalità». In questa seconda ipotesi «tali unità - è scritto ancora nel documento - sono collocate a disposizione, con l'erogazione della sola retribuzione di base, riqualificate e riassegnate ad altra amministrazione. In caso di rifiuto il rapporto di lavoro si risolverà di diritto».

VALUTAZIONE DEL PERSONALE - Per la prima volta - dice il documento - «si ancora il sistema di valutazione del personale e dei dirigenti pubblici agli standard qualitativi dei servizi erogati che costituiscono criterio oggettivo e controllabile anche dall'esterno, dato l'obbligo di pubblicità degli indicatori di produttività e delle operazioni di valutazione, del rendimento dei dipendenti». La valutazione si svolgerà sì nelle singole amministrazioni, ma sarà «validato e controllato» da un organismo centrale presso la Funzione Pubblica «per garantire omogeneità ed efficacia». Si prevede, quindi, il riordino degli organismi di controllo interno per renderli adeguati alle nuove procedure, prevedendo requisiti di elevata professionalità e autonomia di giudizio. Brunetta vuole riordinare anche la dirigenza pubblica sempre più manageriale - secondo il suo progetto - nel gestire le risorse umane e finanziarie. I passaggi di carriera avverranno attraverso concorsi, valutati rigorosamente. Le indennità di risultato saranno attribuite ad un numero limitato di dirigenti in base, appunto, ai risultati conseguiti. Gli incarichi saranno conferiti seguendo principi di trasparenza; e sarà rivista anche la disciplina delle incompatibilità, mentre si prevede un meccanismo di «congelamento» delle indennità di risultato in attesa del concreto avvio del nuovo procedimento di valutazione.

LICENZIATI I FALSI MALATI - Ma il documento presenta anche altre novità: lo statale che presenta un certificato contenente false attestazioni di malattia si macchierà del reato di truffa aggravata e pertanto sarà licenziato. Previsto anche un rafforzamento del sistema dei controlli medici giornalieri durante il periodo di assenza per malattia del dipendente nonchè il licenziamento del medico, se pubblico dipendente, nel caso di falsa attestazione.

OBIETTIVI - Oltre a modificare la disciplina delle sanzioni, Brunetta punta a introdurre la cultura della valutazione, ad un riordino della dirigenza e alla riforma della contrattazione. Obiettivi della riforma sono, infatti, un aumento dei beni e servizi pubblici, un progressivo miglioramento della qualità dei servizi; una maggiore prossimità delle amministrazioni ai cittadini e tempestività nell'erogazione delle prestazioni; insieme ad una riduzione dei costi. Quanto alla riforma del modello contrattuale (a giorni l'avvio del confronto tra le parti sociali nel settore privato), si punta ad una riduzione dei comparti; una revisione della durata degli accordi allineando la regolamentazione giuridica (la cui vigenza oggi è quadriennale) con quella economica (oggi biennale). La contrattazione di secondo livello dovrà collegarsi alla situazione economica e finanziaria dell'ente, alla Corte dei Conti spetterà il controllo della spesa.

fonte: corriere.it

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