Luce, acqua e anidride carbonica per ottenere ossigeno e glucosio. Questa è la perfezione della fotosintesi, il processo costituito da una serie di complesse reazioni attraverso le quali le piante convertono l’energia solare in energia chimica. Trasformare questa energia nuovamente in elettricità è stata la sfida intrapresa dai ricercatori del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) francese, con la realizzazione di una pila biologica a partire dai prodotti della stessa fotosintesi.
La “biopila”, composta da due elettrodi modificati con l’aggiunta di enzimi per renderla particolarmente sensibile a ossigeno e glucosio, è stata inserita dai ricercatori direttamente in una pianta di cactus. Grazie a questo innesto gli scienziati francesi hanno potuto monitorare, in tempo reale, le reazioni della pila durante il processo della fotosintesi in tempo reale, notando un aumento della corrente elettrica quando la pianta era posizionata alla luce e una diminuzione se posta al buio, proprio come accade in natura.
Inoltre il team ha dimostrato che la biopila all’interno del cactus è in grado di produrre 9 microwatt per cm2, una resa ovviamente proporzionale all’intensità della luce. L’obiettivo iniziale del lavoro è stato lo sviluppo di una biopila per applicazioni mediche: poiché l’accoppiata ossigeno-glucosio è naturalmente presente nei fluidi fisiologici, gli scienziati ipotizzano in tal modo l’alimentazione di dispositivi medici sottocutanei che funzionino, ad esempio, da sensore autonomo per rilevare i livelli di glucosio nei pazienti diabetici.
fonte: rinnovabili.it
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giovedì 18 febbraio 2010
Dalla fotosintesi di un cactus la ‘biopila’ del futuro
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