Stefania Prestigiacomo è intervenuta al Sustainability Day organizzato dall’Enel, dove ha espresso il suo timore che anche il vertice sul clima del Messico rischi di seguire la scia di quello di Copenhagen, cioè con un nulla di fatto. Il ministro dell’Ambiente ha partecipato ieri al summit sullo sviluppo sostenibile a New Delhi, il primo dopo di quello danese, dove è emersa la consapevolezza dei grandi limiti nell’impostazione rigida seguita per raggiungere un accordo in materia climatica e sulla riduzione delle emissioni nocive. Il ministro sostiene che il doppio percorso per arrivare, sia ad un accordo globale sulla riduzione delle emissioni, che al rinnovo del protocollo di Kyoto, sia un approccio impraticabile. Un accordo legalmente vincolante, secondo il suo personale parere, a livello internazionale che metta tutti d’accordo è molto difficile, soprattutto perché Cina, India e Stati Uniti sono indisponibili a trattati “vincolanti”. Senza l’impegno di questi paesi, una prosecuzione del Protocollo di Kyoto, per quelli che vi hanno aderito, non avrebbe alcun effetto sul surriscaldamento del pianeta. Inoltre la Prestigiacomo ha sostenuto che questo si trasformerebbe in un handicap economico sul mercato globale per i paesi ambientalmente più virtuosi.
A un anno dalla conferenza del Messico, forse può essere prematuro prevedere che il rischio sia lo stesso infruttuoso count-down di Copenaghen.
E’ scontato che sarà molto difficile accontentare tutti, ma se si vuole ottenere qualcosa di concreto, bisogna che tutti i paesi si impegnino, trovando delle reali soluzioni al problema delle emissioni.
fonte: rinnovabili.it
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martedì 9 febbraio 2010
Prestigiacomo: anche vertice messicano sul clima è a rischio fallimento
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