Banchine 'elettrificate' con il sistema 'cold ironing', che permette l'alimentazione delle navi durante la sosta nel porto attraverso la connessione con il sistema da terra, e lo spegnimento dei motori ausiliari di bordo: la prima sta per arrivare a Civitavecchia, il progetto è stato appena consegnato dall'Enel, ma presto altre verranno realizzate per i porti di Venezia e La Spezia. I presidenti delle Autorità Portuali di Venezia e La Spezia hanno firmato infatti oggi a Roma con l'amministratore dell'Enel Fulvio Conti "protocolli di intesa finalizzati a ridurre le emissioni".
Un'iniziativa importante considerato che si tratta di strutture che accolgono un gran numero di navi da crociera, ma anche per il trasporto di merci. Venezia in particolare nel 2009 è diventato il primo Home Port del Mediterraneo per il numero di 'passeggeri croceristi movimentati' (i passeggeri in transito l'anno scorso sono stati infatti 1,9 milioni).
L'Italia avrà dunque a breve tre 'porti verdi', con forti riduzioni delle emissioni ma anche del rumore. Le banchine elettrificate, spiegano infatti gli esperti dell'Enel, sono già operative in Nord America nei porti di Los Angeles, Seattle, Juneau e Vancouver, e in Europa a Goteborg, Lubecca, Zeebrugge (Belgio), oltre che in tre porti finlandesi. Il sistema del 'cold ironing', grazie alla maggiore efficienza e ai sistemi di abbattimento delle emissioni presenti nelle centrali elettriche, permette, rispetto ai tradizionali generatori di bordo, "una riduzione di oltre il 30 per cento delle emissioni di CO2, di più del 95 per cento per gli ossidi di azoto e il particolato e l'azzeramento dell'inquinamento acustico".
Cosa succede per esempio se una nave da crociera viene alimentata con il cold ironing, anziché con i generatori di bordo? In dieci ore di sosta le emissioni si riducono da 72,20 a 50,16 tonnellate di anidride carbonica, da 1,47 a 0,04 tonnellate di ossido di azoto e da 1,23 a 0,04 tonnellate di ossido di zolfo.
Se il tipo di alimentazione nelle banchine è la principale caratteristica dei porti verdi, ci sono però altre iniziative che verranno prese per ridurre le emissioni inquinanti. Infatti i protocolli d'intesa firmati oggi a Roma prevedono anche lo studio di sistemi di mobilità elettrica all'interno del porto, lo sviluppo di fonti rinnovabili come il solare e l'eolico, l'adozione di sistemi di illuminazione a led basso consumo, iniziative di 'illuminazione artistica' e, in generale, il miglioramento dell'efficienza dei sistemi energetici dei porti.
Nel porto di Civitavecchia è stato già realizzato un impianto fotovoltaico, e un analogo progetto verrà studiato per Venezia e per La Spezia. Inoltre agli armatori verrà imposto l'uso di combustibili "con tenore di zolfo allo 0,1 per cento durante la sosta in porto", pena un incremento di costo per la maggiore onerosità del combustibile e per la necessità di predisporre una doppia cisterna.
fonte: repubblica.it
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mercoledì 3 febbraio 2010
Per Venezia e La Spezia un futuro da 'porti verdi'
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