Chi in questi mesi intende affrontare soltanto le spese necessarie, come la sostituzione di vecchi elettrodomestici, tenga presente che il frigorifero assorbe il 20% dei consumi di casa, la lavastoviglie il 14%, il televisore il 13%, il condizionatore il 10%, la lavatrice l’8%, il forno il 5%. E andrebbe cercata nelle schede tecniche degli apparecchi la voce standby: non deve consumare più di 1 watt. Un dettaglio? Pesa anche quello: più apparecchi in standby possono costarci anche 40 euro all’anno.
Chi pensa ad un investimento approfitti delle agevolazioni fiscali sugli interventi finalizzati al risparmio energetico: introdotte nel 2007 e prorogate fino al 2010, possono essere utilizzate per rifare pavimenti, pareti esterne, infissi, per installare pannelli solari e sostituzione impianti di climatizzazione con sistemi più efficienti. Sono detraibili il 55% delle spese sostenute e sono compresi anche i lavori edili e le prestazioni professionali. Da quest’anno sono state introdotte agevolazioni anche per l’acquisto di elettrodomestici, dal pc al “pinguino”, e persino per articoli di arredamento. Ma attenzione alle delusioni: «Sono detrazioni del 20% fino ad una spesa di 10mila euro e spalmabili in 5 anni: suona bene ma non è così facile avere accesso a questi aiuti», spiega Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo e del Beuc, il coordinamento delle associazioni dei consumatori d’Eu ropa. «Le agevolazioni sono per i prodotti a basso consumo, è indispensabile la classificazione A+ ma questa è disponibile soltanto per frigoriferi e congelatori. E c’è anche un’altra limitazione: gli acquisti devono essere riferiti a ristrutturazioni programmate a partire dal luglio 2008».
Da studiare - velocemente perché le domande vanno presentate entro il 30 aprile - anche il nuovissimo bonus sociale per le forniture di energia elettrica, destinato a famiglie a basso reddito o con un malato grave. Introdotto a gennaio, a un utente medio fa risparmiare il 20%, ed è retroattivo.
L’opportunità apparentemente più facile da sfruttare è il cambio dell’operatore. Il margine di risparmio è mediamente del 10%. Ci si mette a tavolino e si valuta la migliore offerta per il nostro profilo. Nessuna delle famiglie che abbiamo incontrato ha sfruttato questa possibilità: «Poca trasparenza», «poca convenienza», dicono. Anche chi difende i consumatori ha alcune perplessità. «Orientarsi non è semplice e il vantaggio economico è inferiore alle aspettative», sostiene Paolo Martinello. Più facile risparmiare controllando i consumi domestici, ma occorre valutare ogni acquisto e imparare a utilizzare gli apparecchi in maniera corretta, anche la semplice collocazione sbagliata incide sulla bolletta. E le schede tecniche vanno lette e rilette. Il punto di partenza resta quello del profilo. Dobbiamo stabilire quanta energia bruciamo e come. Su www.altroconsumo. it, in occasione della campagna “controcorrente” le banche dati sono aperte e ci sono fogli di calcolo di facile compilazione. Una volta tracciato il nostro identikit troveremo per ogni voce, dal forno al condizionatore, le dritte da seguire per utilizzarli al meglio, evitando di sprecare enegia e denaro.
fonte: corriere.it
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