L'APPELLO. Dalla prima conferenza sullo scioglimento dei ghiacci dall'Himalaya ai poli, ieri a Tromsoe, nel nord della Norvegia, è giunto un nuovo allarme per il riscaldamento del pianeta. Il premio Nobel per la pace, l'ex vice-presidente Usa Al Gore, davanti a politici ed esperti degli otto paesi dell'area artica, Stati Uniti, Russia, Canada, Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca e Islanda ha lanciato un appello per una rapida azione dell'Onu e di tutti i paesi del mondo contro lo scioglimento dei ghiacci, prima che sia troppo tardi. "Questa conferenza è un campanello di allarme per il mondo", ha aggiunto Gore nella dichiarazione finale del vertice. Il ministro degli esteri norvegese, Jonas Gahr Stoere, ha affermato che i ghiacci stanno scomparendo da tutte le terre e le acque del globo, perché la temperatura aumenta: il risultato è un innalzamento del livello dei mari.
VERSO COPENAGHEN. "È un fenomeno globale che deriva dal riscaldamento del mondo - ha dichiarato Stoere - Tutti i ghiacciai ne sono coinvolti, dall'Himalaya alle Alpi, dalle Ande al Kilimangiaro, dalla Groenlandia ai poli". Stoere e Gore hanno pianificato una task force di esperti del disgelo che lavorino per un trattato Onu sull'argomento, che potrebbe essere approvato già quest'anno."Le prove scientifiche per incoraggiare l'azione a Copenaghen (dove a dicembre si terrà vertice dell'Onu sul clima) continuano ad accumularsi di giorno in giorno", ha aggiunto l'ex vice presidente Usa. "Il ghiaccio è importante per l'ecosistema della Terra per numerose ragioni - ha detto in una conferenza stampa Gore - Una di queste è legata alla capacità di riflessione".
LE PREVIISONI. La banchisa riflette infatti il 90 per cento delle radiazioni solari nell'atmosfera, mentre l'acqua proveniente dal disgelo assorbe il calore, riscaldando ulteriormente il clima. Le previsioni sull'innalzamento del livello del mare parlano di una crescita dai 18 a 59 centimetri in questo secolo. Ma qualche scienziato prevede un innalzamento più vicino a un metro. Al Gore ha specificato che un aumento di un metro nel livello del mare provocherà 100 milioni di rifugiati climatici in tutto il mondo. L'estensione della banchisa artica ha raggiunto il minimo di 4,13 milioni di chilometri quadrati nel settembre del 2007. Nell'Antartide un fronte di 700 chilometri quadrati della calotta di ghiaccio Wilkins si è frantumato recentemente dando vita a numerosi iceberg. Lo scioglimento dei ghiacciai nell'Himalaya, chiamato dagli esperti "il terzo polo", potrà portare in un primo tempo a gravi inondazioni, seguite però da una siccità che danneggerà il 40% della popolazione mondiale che vive lungo i fiumi himalayani.
fonte: lanuovaecologia.it
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