Le associazioni si appellano alla commissione Agricoltura della Camera dei deputati per scongiurare le procedure d'infrazione e consentire il corretto recepimento della direttiva Uccelli. «Fermare l'estensione dei tempi di caccia a febbraio e agosto»
COMMENTA: La lista degli orrori
Il fronte animalista e ambientalista torna alla carica in merito al alle modifiche della legislazione sulla caccia. "Chiediamo all’onorevole Paolo Russo, presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, e a tutti i parlamentari che compongono la Commissione di fare propri e votare gli emendamenti all’articolo 16 della Legge Comunitaria, presentati da deputati di maggioranza e opposizione per consentire il corretto recepimento della direttiva Uccelli (79/409) e il superamento delle procedure d’infrazione in atto contro l’Italia in materia di caccia”.
Così il cartello di venti associazioni tra cui Animalisti italiani, Amici della Terra, Enpa, Fare Verde, Italia Nostra, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf si rivolge ai parlamentari della Commissione agricoltura chiamata a discutere proprio in queste ore della legge comunitaria (C2320) nella quale si voterà la modifica della legge 157 sulla regolamentazione dell'attività venatoria.
“È anzitutto indispensabile sanare la grave ferita alla 157 inferta al Senato con l’emendamento dei senatori Carrara e Vetrella che ha indebitamente cancellato dalla legge nazionale il limite temporale 1 settembre – 31 gennaio, prevedendo un allargamento della stagione di caccia, in particolare ai mesi di febbraio e di agosto", che rappresenterebbe un nuova fortissima pressione sugli uccelli migratori e un concreto pericolo per la stessa sicurezza degli italiani.
“Un emendamento, il Carrara-Vetrella, che peraltro appare del tutto inammissibile con i regolamenti della legge Comunitaria (che prevedono unicamente interventi su quelle parti della legislazione che sono oggetto di contestazioni comunitarie) e che anzi va ad aprire le porte a nuove procedure di infrazione e un vero e proprio caos normativo a livello regionale”.
fonte: lanuovaecologia.it
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