mercoledì 29 aprile 2009

Muore il mare d'Aral

È naufragato in una vaga dichiarazione d'intenti finale il vertice dei presidenti dei cinque Paesi dell'Asia centrale riunitisi ad Almaty, in Kazakhstan, per discutere di come salvare il Mare di Aral, il grande lago salato teatro di uno dei più gravi disastri ambientali causati dall'uomo, in questo caso dalla pianificazione sovietica. I leader di Kazakhstan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan si sono impegnati a trovare il modo di unificare le loro posizioni in futuro. Ma per il presente sono emersi solo i conflitti tra i primi tre Stati, in gran parte desertici ma ricchi di idrocarburi e grandi consumatori d'acqua, e gli ultimi due, che controllano l'80% delle risorse d'acqua nella regione non riuscendo però a sviluppare il loro potenziale idroelettrico per l'opposizione dei vicini.

La costruzione di centrali, infatti, aggraverebbe la penuria d'acqua e metterebbe a rischio la lucrativa cultura uzbeka del cotone. Per non parlare di quella ancor più redditizia della trivellazione: i terreni lasciati scoperti dall'acqua si sono rivelati ricchissimi di giacimenti di gas naturale ed esiste già un accordo per lo sfruttamento del sottosuolo in territorio uzbeko che mal si concilia con un eventuale ritorno dell'acqua al livello originario. Il vertice sul Mare di Aral, al quale non è stata invitata Mosca nonostante il suo tentativo di mantenere la sua influenza nell'Asia centrale, è diventato così una cartina di tornasole della potenziale instabilità nella regione legata all'uso dell'acqua. Il presidente kazako Nursultan Nazarbaiev ha promesso che, nonostante la crisi finanziaria, continueranno gli sforzi del suo Paese per salvare lo specchio d'acqua, condiviso con l'Uzbekistan anche se ormai dal 1987 si tratta di due laghi distinti, isolati da una diga finita nel 2005. "Realizzeremo gli otto elementi del programma per oltre 191 milioni di dollari", ha garantito.
Ma Nazarbaiev ha anche ammesso che "nonostante l'impegno, i tassi di crescita dei fattori che mettono a rischio l'ambiente superano la dimensione degli sforzi fatti". Il Mare di Aral, un tempo il quarto lago più grande del mondo, ha perso il 90% della sua superficie dalla metà del secolo scorso a causa principalmente del piano di coltura intensiva voluta dal regime sovietico nell'immediato dopoguerra: l'acqua dei due fiumi che alimentavano il lago fu prelevata tramite canali per irrigare i neonati vasti campi di cotone delle zone circostanti. Il responsabile del piano, Grigori Voropaev, ammise tranquillamente che il suo scopo era "far morire serenamente il lago d'Aral", definito "un errore della natura". La linea della costa è arrestrata in alcuni punti anche di 150 km lasciando un deserto di sabbia salata, e tossica a causa dei pesticidi, che ha reso inabitabile gran parte dell'area, aumentando le malattie respiratorie e renali. Le polveri, trasportate dal vento, sono arrivate fino al Nord Europa e sull'Himalaya.

fonte: lanuovaecologia.it

Nessun commento:

Google

Passatempo Preistorico

Moonstone Madness

Pronti a partire, pronti per distruggere tutto? Bene, allora fate un salto indietro nell'era preistorica e immergetevi in questa nuova avventura dal gusto tribale. A bordo del vostro cinghiale dovrete raccogliere le gemme preziose necessarie per passare alle missioni successive, saltando gli ostacoli se non volete perdere il vostro bottino e distruggendo i totem a testate per conquistare altre gemme utili. Inoltre, una magica piuma vi catapulterà verso il cielo dove punti e gemme preziose sono presenti in gran quantità, per cui approfittatene! cercate di completare la missione entro il tempo limite, utilizzando le FRECCE direzionali per muovervi, abbassarvi e saltare, e la SPACEBAR per prendere a testate i totem.

Change.org|Start Petition

Blog Action Day 2009

24 October 2009 INTERNATIONAL DAY OF CLIMATE ACTION

Parco Sempione - Ecopass 2008

Powered By Blogger