Una politica dell'Unione europea ad hoc per la regione dell'Artico per lottare contro lo scioglimento dei ghiacci, campanello d'allarme sul fronte dei cambiamenti climatici. Questa la proposta rilanciata dalla commissaria europea per le relazioni esterne e la politica di vicinato, Benita Ferrero-Waldner, in una conferenza a Bruxelles, d'accordo con il collega responsabile della politica del 'Mare', Joe Borg. Bruxelles ha gia' individuato tre obiettivi: ''Contribuire alla conservazione dell'Artico; promuovere l'uso sostenibile delle risorse e rafforzare la governance multilaterale, con il coinvolgimento delle popolazioni locali''. ''La regione artica e' minacciata come mai successo prima - ha detto Ferrero-Waldner - e come il canarino nella miniera di carbone, ci sta inviando un segnale chiaro rispetto ai pericoli che ci troviamo di fronte''. Secondo la commissaria si tratta ''di un allarme che sarebbe stupido ignorare: la radicale trasformazione dell'Artico - dice - sta avendo un impatto sulle sue popolazioni, territorio e fauna selvatica''. Inoltre, ''non dovremmo considerare le questioni ambientali a lungo termine incompatibili con la ripresa economica. Al contrario, questo e' il momento dell'azione''. Parlando poi delle ''grandi aspettative'' per la Conferenza Onu sul clima prevista in dicembre a Copenaghen, Ferrero-Waldner ha ricordato quanto la cooperazione internazionale sia fondamentale per affrontare l'emergenza clima, a partire da quella fra Ue e Usa. E per salvare l'Artico - ha sottolineato - ''abbiamo bisogno anche di coinvolgere i governi di Canada, Islanda, Russia, Groenlandia e isole Faroe''. Bruxelles comunque non ha dubbi: spetta all'Europa interessarsi del destino dell'Artico perche' ricade geograficamente nella sua area di suo interesse
fonte: ansa.it
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