Città inquinate e pesticidi e cala il numero dei passeri, in città e in campagna. Nuovo allarme rilanciato dalla Lipu nel corso di un convegno a Pisa per fare il punto in Italia e in Europa. Rispetto a 10 anni fa, la passera d'Italia e la passera mattugia, due delle specie più diffuse nel nostro Paese, sono calate nel comune di Firenze rispettivamente del 20% e del 45%. Le cause del declino, rileva la Lipu, sono "numerose e da imputare non solo all'espansione urbanistica e all'inquinamento atmosferico ma anche all'accumulo di metalli pesanti e di sostanza chimiche nei nidiacei".
Il trend dei passeri in Italia: a Livorno, nel 2006, la riduzione della passera d'Italia è stata del 53,6%, mentre quella della passera mattugia del 42,2%. Nell'Italia del nord la riduzione dei passeri si attesta intorno al 50%. Il progetto Mito 2000, sull'andamento delle specie di uccelli più diffuse nelle aree rurali, ha evidenziato un calo per la passera d'Italia del 27%, per la passera mattugia del 38% e la passera sarda meno 38%. Altre conferme di cali a Roma tra il 60 e l'80%, ma anche all'estero in città come Varsavia, Amsterdam, Londra e Parigi.
La Lipu ha avviato dal 2006 la campagna "Sos passeri" per il monitoraggio e la sensibilizzazione, cui collabora il Ciso (Centro italiano studi ornitologici). La situazione dei passeri, dichiara Claudio Celada, direttore Conservazione natura Lipu, è "un indicatore importante" della pressione antropica. E, conclude, "non possiamo certo escludere che le cause del declino dei passeri non stiano producendo effetti negativi anche sulla nostra salute".
fonte: lanuovaecologia.it
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