Ancora emergenza per l'Italia dell'ambiente: la situazione è critica per i rifiuti al Sud, per la mobilità nei trasporti su strada, per l'inquinamento da Pm10 al Nord. Le buone pratiche riguardano la riduzione delle emissione climalteranti dell'1,7%, l'agricoltura biologica, i marchi ecolabel e il turismo sostenibile. Questo, va aggiunto alla crisi economica e ai problemi strutturali del paese: il divario tra Nord e Sud, il dilagare del potere mafioso, il debito pubblico. La fotografia sullo stato dell'arte la scatta il rapporto di Legambiente Ambiente Italia 2009 - Rifiuti made in Italy, presentato a Roma. Secondo il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza il rapporto è "il giusto strumento per capire in quali settori intervenire" anche alla luce di "un new deal" ecologico attraverso incentivi, una politica fiscale incentrata sul consumo delle risorse ambientali, innovazione e ricerca, e valorizzazione delle piccole e medie imprese. Per il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani sui rifiuti bisogna imboccare "la strada della gestione sostenibile", definire "le regole del gioco a livello centrale e locale, replicare le best practices sulla differenziata".
IL PUNTO PER SETTORE
RIFIUTI. I rifiuti sono ancora un'emergenza, presi come "metafora delle politiche ambientali", per "il clamoroso ritardo impiantistico" del sud (ci sono il 47% delle discariche di tutto il Paese, soltanto il 14% di impianti per compostaggio e il 28% per il trattamento meccanico biologico). E il 54% dei rifiuti viene ancora smaltito in discarica, con il record del 94% in Sicilia. Aumenta la produzione di rifiuti urbani (più 12% dal 2000 al 2006) e lo smaltimento illecito di quelli speciali per un giro d'affari di 4,5 miliardi all'anno. Tra le buone pratiche, i 1.081 comuni (nel 2007) oltre l'obiettivo del 40% di raccolta differenziata, la Sardegna che raggiunge il 38% al 2008, e i 118 comuni campani oltre il 40% di differenziata (Salerno arriva all'80% nei quartieri con il porta a porta).
MOBILITÀ. La mobilità è "un punto dolente": il sistema dei trasporti paga gli spostamenti personali e delle merci (per il 74% del totale su strada), un parco veicolare "spropositatamente elevato", l'emergenza smog delle città del nord, e un trasporto pubblico che segna "una ripresa insignificante". Tra le buone notizie, la conferma del nostro Paese con il parco auto a minor emissione di CO2 (146 g/km contro una media europea di 158). Il 65% di tutte le stazioni di monitoraggio ha registrato il superamento del valore limite giornaliero di Pm10 (50 microgrammi/metro cubo per non oltre 35 giorni all'anno), con una situazione eccezionalmente critica nelle regioni padane e a Roma (oltre l'80% dei casi in Emilia, Lombardia, Piemonte e Lazio).
fonte: lanuovaecologia.it
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