venerdì 25 settembre 2009

Berlusconi chiede sconti sulla CO2 L’Ue: «Limiti non sono negoziabili»

Berlusconi chiede lo sconto ma l’Europa non lo concede. Il presidente del consiglio avrebbe chiesto in una lettera rivolta al capo della Esecutivo Ue Barroso di concedere all’Italia un aumento sul tetto delle emissioni di anidride carbonica. La replica della Commissione, per bocca della portavoce Barbara Hellfrich, non si è fatta attendere. «I tetti sull’assegnazione sono stati definiti e adottati attraverso un processo basato sulla legislazione europea e non sono rinegoziabili» ha detto la funzionaria europea riferendosi alle voci di stampa che riportavano il contenuto della lettera.

Sulla vicenda è giunta nel pomeriggio una dichiarazione di Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del consiglio, che parla di un “caso” montato ad arte. «Il governo italiano – sostiene Bonaiuti – ha mandato una lettera al presidente Barroso per segnalare le gravi difficoltà per le aziende italiane a causa dell'assegnazione delle quote di riduzione del CO2 chiedendo il suo personale interessamento per arrivare ad una soluzione condivisa»
Bruxelles, comunque, conferma il tetto di emissioni assegnato al nostro paese nel 2007, quando alla proposta del governo di attribuire all’industria 209 milioni di tonnellate di CO2, la Commissione rispose assegnando il 6,3% in meno, pari a una quota annua di 195,8 milioni di tonnellate. In quell’occasione, fanno notare dall’Europa, l’Italia non ha presentato alcun ricorso entro il termine previsto di due mesi.
La notizia di una missiva che chiedeva maglie più larghe per gli inquinatori ha suscitato la reazione sdegnata di Dario Franceschini, secondo il quale «proprio mentre il tema ambientale diventa un punto di forza per uscire dalla crisi, il presidente del Consiglio insiste a chiedere sconti nell’impegno italiano per la riduzione di gas serra». Una posizione, spiega il segretario del Pd, che ridicolizza l’Italia agli occhi delle istituzioni internazionali.
In soccorso del premier giungono le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, secondo la quale «il presidente Berlusconi ha ribadito, intervenendo all’Onu, la centralità della questione ambientale­ nell’attuale contesto internazionale». Il ministro difende anche l’impegno dell’esecutivo verso un accordo a Copenaghen, rivendicando il merito del «raggiungimento al G8 de L’Aquila dell’accordo sul limite di 2 gradi alla crescita della temperatura rispetto ai livelli preindustriali».
Ma la portavoce dei Verdi, Grazia Francescato, definisce «una vergogna che Berlusconi cerchi di frenare l'Unione Europea nella lotta ai cambiamenti climatici. Invece di tentare sottobanco di rivedere i tetti di emissione – aggiunge Francescato – il governo italiano dovrebbe finalmente dotarsi di uno straccio di strategia per lo storico incontro di Copenaghen».

fonte: lanuovaecologia.it

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