LA CASA BIANCA - È con un comunicato rilasciato dalla Casa Bianca dopo la cena di lavoro di stanotte a Phipps House a Pittsburgh che si segna l'inizio di un nuovo approccio alla governance economica globale e la fine del ruolo del G8 economico e dell'ordine economico come l'abbiamo conosciuto finora. Non più soltanto gestione della crisi, che appare superata, ma «la creazione di una architettura economica internazionale per il Ventunesimo secolo» come si recita nel titolo del comunicato. I 20 inoltre chiedono la costruzione di istituzioni internazionali più forti e più efficaci, con una maggiore apertura di Fondo Monetario e Banca Mondiale agli emergenti e con l'aggiunta del Financial Stability Board guidato a Mario Draghi come punto di riferimento per il controllo delle nuove regole, omogenee e verificabili per tutti che saranno finalizzate oggi. Fra queste, il rafforzamento dei parametri di capitale delle banche, controllo degli stipendi in funzione del rischio. Infine si indica il Global Forum come il principale veicolo per promuovere una maggiore trasparenza fiscale internazionale.
LE MISURE DECISE A PITTSBURGH - Ma oltre che ridefinire il nuovo ruolo del G20, nel vertice di Pittsburgh sono state prese diverse decisioni per riconfigurare l'economia mondiale sconvolta dalla crisi. Vediamo le principali.
DISOCCUPAZIONE - La disoccupazione - si legge nell'ultima bozza - rischia di crescere anche nei Paesi in via di ripresa. Nasce quindi la necessità di misure a sostegno dell'occupazione per favorire la formazione professionale di chi perde il posto e la creazione di nuovo lavoro, soprattutto nelle nuove tecnologie, nell'ambiente, nell'energia pulita e nelle infrastrutture. Il presidente di turno del G20, il presidente Usa Barak Obama, ha invitato il suo segretario al lavoro a organizzare, entro il 2010, un meeting internazionale, insieme all'Ocse, per valutare l'evoluzione del mercato del lavoro. Secondo i dati posti all'attenzione dei leader del G20 qui a Pittsburgh, gli interventi di stimolo all'economia varati dai governi hanno permesso di salvare tra i 7 e gli 11 milioni di posti di lavoro dall'inizio della crisi ad oggi.
BANCHE - Le banche - indica ancora il documento - devono contribuire a stimolare la crescita nel breve periodo assicurando un regolare flusso di credito a privati e imprese mentre nel lungo periodo devono rafforzare la propria base di capitale. Nel documento i leader ribadiscono inoltre gli obiettivi di maggiore trasparenza ed eticità del comparto finanziario onde evitare gli abusi degli ultimi anni. In quest'ambito viene ritenuto opportuno che i prodotti over the counter vengano trattati in mercati regolamentati entro il 2012. Inoltre viene delegato al Financial Stability Forum, l'organo guidato da Mario Draghi, uno studio che vagli ipotesi su come garantire maggiore trasparenza nei mercati dei prodotti derivati evitando abusi e manipolazioni.
LA REMUNERAZIONE DEI BANCHIERI - E proprio da Draghi arriva una proposta che prevede per i topo manager delle banche remunerazioni differite nel tempo, legate al rischio, al capitale e alle performance degli istituti di credito. Nessun riferimento ci sarebbe a eventuali tetti a bonus. Le linee guida del Fsb dovrebbero prevedere invece uno stretto legame ai nuovi standard di capitale delle banche: ci si attende un riferimento al fatto che le banche dovrebbero accumulare più capitale nei periodi di crescita economica, così da poter contare su un cuscino maggiore nei periodi di difficoltà.
ENERGIA - Bisogna ridurre gli incentivi fiscali sui combustibili fossili e 'convincerè i Paesi che li applicano - Cina e India in primis - a investire nell'energia pulita. È uno degli obiettivi che si pone il G20, come si legge nella bozza del documento finale. In particolare saranno l'Ocse e l'Aie a individuare soluzioni per ridurre i sussidi ai combustibili fossili nel 2020 per ridurre le emissioni di gas del 10el 2050. Il G20 chiede inoltre ai Ministri delle FInanze l'individuazione di possibili opzioni per finanziare soluzioni legate ai cambiamenti climatici.fonte: corriere.it
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