«Si tratta - spiega Andrea Zlatnanska, responsabile della campagna Energia - di un documento ufficiale di Enel/Se che mostra chiaramente la volontà di manipolare la partecipazione del pubblico per evitare che si facciano critiche al progetto».
Il documento - sostiene l'associazione ambientalista - descrive come prevenire che ci siano manifestazioni di protesta, come restringere la partecipazione del pubblico, e come raggiungere una minima attenzione dei media. Enel/Se indica esplicitamente al ministero dell'ambiente slovacco di organizzare solamente un'audizione a Bratislava e che venga ‘evitata' l'audizione a Vienna già richiesta dal Consiglio comunale. Secondo la convenzione Espoo, infatti, i Paesi confinanti possono far richiesta di partecipare alla Via per capire quali potrebbero essere gli impatti del progetto.
Austria e Ungheria sono ovviamente molto critiche sul completamento di reattori nucleari risalenti agli anni '70 a pochi chilometri dal confine.
Il progetto consiste nel completamento di due reattori nucleari di progettazione sovietica VVER da 440 MW ognuno, la cui costruzione fu interrotta all'inizio degli anni '90. I reattori non hanno alcun sistema di protezione in grado di proteggerli da incidenti gravi come l'impatto di un aereo. Il completamento costerà a Enel - nelle previsioni - 2,8 miliardi di euro, quasi quanto costerebbe realizzare ex-novo un reattore EPR di ultima generazione.
«In Slovacchia Enel - dice Francesco Tedesco, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace - sta buttando i soldi dalla finestra come se comprasse una Duna senza airbag al costo di una Ferrari. È uno scandalo che la controllata di Enel faccia silenzio attorno al progetto e nasconda le informazioni agli occhi dei cittadini che dovranno convivere con reattori nucleari senza guscio di contenimento».
Greenpeace denuncia che il comportamento di Enel/Se, interferendo nel processo di pubblica partecipazione, è in violazione della legge. Greenpeace chiede dunque al governo slovacco che la procedura di Via, ormai compromessa, sia fermata e fatta ripartire dall'inizio. I lavori di completamento dovrebbero inoltre essere fermati immediatamente fino a quando la procedura Via non sarà conclusa.
fonte: greenreport.it
Nessun commento:
Posta un commento