mercoledì 9 settembre 2009

Il bio in famiglia

La Confederazione italiana agricoltori e la sua associazione dell'agricoltura biologica Anabio mettono in risalto i significativi risultati ottenuti lo scorso anno nelle vendite del settore (+5,4%).Trend positivo che è proseguito anche nel primo semestre del 2009 (+4-5%). Frutta, ortaggi, pane, pasta, uova, olio e miele tirano la volata dei consumi di prodotti biologici che, a differenza di quelli dell'agricoltura tradizionale, non hanno risentito minimamente della crisi, non perdendo così l'appeal tra i consumatori, informa la Confederazione italiana agricoltori (Cia) in un comunicato. Nel 2008 si è registrata una crescita nelle vendite domestiche, in termini monetari, del 5,4 % rispetto l'anno precedente. Trend che è proseguito anche nel primo semestre del 2009 che, secondo i primi dati ancora provvisori, segna un aumento tra il 4 e il 5 %.

Indubbiamente, siamo in presenza -avverte la Cia, anche sulla base delle ultime rilevazioni dell'Ismea-Nielsen- di un risultato soddisfacente per il comparto, anche se meno positivo rispetto al + 10,2 % riscontrato nel 2007. Tuttavia, è un dato migliore rispetto all'andamento complessivo dei consumi agroalimentari, inclusi i prodotti convenzionali, che l'anno scorso sono cresciuti, sempre in termini monetari, del 4,4 %, mentre sono rimasti pressoché stabili sotto il profilo della quantità.


Gli incrementi maggiori di crescita si rilevano per l'ortofrutta fresca e trasformata (+20 circa rispetto al 2007), per i prodotti per l'infanzia (+16 %) e per pane, pasta, riso e uova, che su base annua hanno fatto segnare un aumento superiore al 14 %.

Meno consistente è risultata, invece, la crescita della spesa domestica per l'acquisto di bevande biologiche (+ 2,7 %) e dei prodotti lattiero-caseari (+ 1,5 %). Mentre, in controtendenza, registrano una battuta d'arresto i prodotti della prima colazione (caffè, tè, biscotti, dolciumi), in calo del 14 % su base annua. E', comunque, l'unico segmento "bio" con il segno negativo.

Bene anche gli oli, soprattutto quelli extravergine d'oliva, che hanno avuto un aumento del 7,1 % e il miele (+ 7,5 %). Trend simile per i gelati e i surgelati che, secondo Ismea-Nielsen, sono cresciuti del 10 %.

Pressoché invariata la distribuzione della spesa per singole categorie: i prodotti lattiero-caseari si sono attestati al 20 % del totale, seguiti dall'ortofrutta, al 19,5 % e dai prodotti della prima colazione (14 %). Categorie che, in pratica, raggiungono un'incidenza di oltre il 50 % del complesso degli acquisti "bio" nel nostro Paese.

Rispetto alla distribuzione territoriale, i dati del 2008 confermano la forte concentrazione degli acquisti di prodotti biologici nelle regioni settentrionali, con percentuali del 44,1 % nel Nord-Ovest e del 27,2 % nel Nord-Est. Un altro 19,7 % fa riferimento alle regioni centrali, inclusa la Sardegna, mentre il Mezzogiorno copre il restante 9 % di quota.

La crescita più sostenuta, rispetto al 2007, si è registrata al Centro-Sud, in particolare nel Mezzogiorno (+ 12,3 %) e in misura minore nel Centro e Sardegna (+ 8,5 %). In aumento i consumi bio anche nelle regioni del Nord-Ovest (+ 6,8 %), a fronte di una flessione dello 0,8 % registrata nel Nord-Est.

Per quanto riguarda la distribuzione, si evidenzia una crescita della spesa di oltre il 5 % presso gli iper e i supermercati. Più rilevante l'incremento registrato nei negozi tradizionali (+ 17,3 %) e negli hard discount (+ 45,9 %), canali che rivestono un ruolo comunque limitato nel biologico, mentre si riduce del 25 % la spesa nelle "superette".
Nella lista dei prodotti "bio" + acquistati dalle famiglie italiane figurano -conclude la Cia- in testa le uova (7,7 % del totale), seguite da latte fresco (7,2 %) e yogurt (7,0 %). Nella classifica figurano, inoltre, le bevande alla soia (5,4 %), gli omogeneizzati (4,4 %), succhi di frutta (4,1 %), oli di oliva (3,8 %), pasta di semola e miele (3,7 %).

fonte: greenplanet.net

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