Forse sono due teschi quelli che si intravedono dagli oblò della stiva del relitto ritrovato al largo di Cetraro ed a bordo del quale si sospetta, secondo quanto riferito dal collaboratore di giustizia Francesco Fonti, ci sia un carico di rifiuti tossici. Le immagini sono state fatte - secondo quanto riportano stamani Repubblica e il Quotidiano della Calabria - dal robot utilizzato nel corso delle ricerche dell'imbarcazione. Sull'ipotesi che a bordo della nave ci siano dei resti umani il Procuratore di Paola, Bruno Giordano, ha detto che "il sospetto è nato dopo alcune riprese video e le foto scattate dai robot che sono scesi in profondità.
Uno dei motivi per cui è utile procedere al recupero della nave è anche quello di fare chiarezza sull'eventuale presenza a bordo delle persone". "In molti casi - ha in particolare detto Giordano a Repubblica - anche gli equipaggi, come tutta la nave, sono clandestini. È possibile che alcuni fossero stati lasciati all'oscuro delle intenzioni di chi aveva organizzato il naufragio. Oppure che fossero stati puniti dall'organizzazione. Anche a questi interrogativi si potrà dare risposta solo recuperando il relitto". Oggi a Paola, Giordano incontrerà l'ex segretario del Pd Walter Veltroni, che terrà successivamente una conferenza stampa.
Nell'inchiesta di Repubblica, che proseguirà anche domani, si pubblica un appunto inedito, scritto a mano nel 1995, di Natale De Grazia nel quale si fa riferimento ai luoghi ed alle navi che sono state affondate. "Le navi? – recita l’appunto – 7/8 italiane e a Cipro. Dove sono? Quali sono? I caricatori e i mandanti. Punti di unione tra Rigel e Comerio. Hira, Ara, Isole Tremiti. Basso Adriatico. Porti di partenza: Marina di Carrara m/v Akbaya. Salerno/Savona/Castellammare di Stabia/Otranto/Porto Nogaro/Fiume. Sulina Beirut. C/v Spagnolo. Materiale radioattivo".
Il capitano di fregata Natale De Grazia morì nel dicembre del 1995 in circostanze misteriose a Nocera Inferiore (Salerno) mentre stava andando da Reggio Calabria a La Spezia dove avrebbe dovuto verificare al registro navale i nomi di circa 180 navi affondate in modo sospetto negli ultimi anni. De Grazia stava indagando, su disposizione della Procura di Reggio Calabria, sull'affondamento di alcune navi cariche di rifiuti.
fonte: lanuovaecologia.it
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