Pochi euro in più al giorno, in cambio della sopravvivenza. Minacciate dal riscaldamento climatico e dall'innalzamento dei mari, le isole coralline delle Maldive, a rischio scomparsa, scommettono sulle tasche (e la sensibilità) delle loro migliaia di turisti. Il presidente Mohammed Nasheed ha annunciato lunedì di essere sul punto di «introdurre una 'tassa verde'» per i visitatori, da destinare alle spese per la salvaguardia dell’ecosistema. Tre euro, oltre al prezzo della vacanza, il contributo da chiedere a ciascun turista per ogni giorno sull'arcipelago. Oltre 6 milioni di euro l'anno, se si considera che i 1.192 isolotti ospitano, da gennaio a dicembre, circa 700 mila turisti che si fermano in media tre giorni.
Se il parlamento darà il via libera — promette il governo— il denaro sarà investito nel grandioso piano ecologico varato pochi mesi fa da Nasheed. Lanciare sugli atolli una «rivoluzione verde», è stata infatti una delle prime mosse del nuovo presidente, democratico, eletto lo scorso autunno dopo i trent’anni al potere del leader- padrone Maumoon Abdul Gayoom. Oltre 150 turbine a vento, mezzo chilometro quadrato di pannelli solari sui tetti e un'innovativa centrale alimentata da gusci di noci di cocco, sono alcuni punti del progetto per rendere le Maldive il primo Paese al mondo a impatto zero. A realizzarlo sono stati chiamati anche i ricercatori dell'università Bicocca di Milano. «Nell'ambito di un accordo fortemente voluto da Nasheed e per il quale abbiamo chiesto un finanziamento all'Expo, le Maldive ci hanno messo a disposizione un isolotto dove costruire un centro di ricerca e formazione» spiega Marialuisa Lavitrano, responsabile Affari internazionali della facoltà.
Qui gli studiosi italiani si occuperanno, tra l’altro, di progettare pannelli solari e di sviluppare nuove tecniche per trapiantare i coralli minacciati dal riscaldamento delle acque. In base ai dati diffusi pochi giorni fa dal Wwf il livello degli oceani è destinato ad alzarsi di oltre un metro entro la fine del secolo. Circa 60 centimetri, aveva previsto l'Onu due anni fa. Troppo, in ogni caso, perché si possa continuare ad abbronzarsi sugli atolli dei vip (da Penélope Cruz a Michelle Hunziker a Pippo Inzaghi, i frequentatori). «Le Maldive sorgono a un metro e mezzo sul livello del mare — spiega il direttore scientifico del Wwf, Gianfranco Bologna —. Ignorare il rischio della scomparsa è ormai impossibile». Lo studioso è entusiasta della «tassa verde»: «Un atto dovuto verso chi si impegna a salvaguardare la natura. E un ottimo segnale in vista della Conferenza di Copenaghen: anche lì, su più larga scala, una delle questioni più controverse sarà la creazione di un fondo per i Paesi in via di sviluppo che li aiuti a sostenere nuove politiche ambientali». A proposito di Copenaghen — il vertice di dicembre che mira a raggiungere un nuovo accordo sul clima, dopo Kyoto ’97 — il presidente maldiviano ha confermato ieri che non ci sarà. Meglio risparmiare in tempi di crisi, la motivazione. A nulla sono valsi gli sforzi della Danimarca che ha proposto aiuti alle piccole isole e ai Paesi poveri perché possano partecipare. Nasheed ringrazia e va per la sua strada. «L’approccio del nuovo presidente sul clima è molto pratico » spiega al telefono da Malé Giorgia Marazzi, console onorario italiano sull’arcipelago. A lei l'idea della «tassa verde» piace, «purché sia usata con serietà e si accompagni a una campagna di sensibilizzazione della popolazione, ancora poco consapevole dell’emergenza». La cifra che Nasheed chiede non è alta, aggiunge, «ma se i risultati non ci saranno, i turisti non glielo perdoneranno».
fonte: corriere.it
Utilità del blog per un'Azienda come la nostra, vi chiederete... informare, vi rispondiamo!...IN-FORMA COLLAGE
giovedì 10 settembre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Passatempo Preistorico
Moonstone Madness



Nessun commento:
Posta un commento