RISPARMIO - Sul fronte dello smaltimento basterà riportare le nuove lampadine esaurite direttamente al negoziante. Secondo le stime, inoltre, le nuove norme permetteranno una riduzione di 15 tonnellate delle emissioni di Co2 e un risparmio energetico di 40 miliardi di kw/h. A sparire per prime saranno le lampadine da 100 watt, mentre dal 2010 - ma in modo graduale - non si potranno più vendere neanche quelle di potenza inferiore. Vantaggi, infine, sul fronte economico. Ogni famiglia spenderà tra i 25 e i 50 euro in meno in bolletta, mentre a livello europeo si risparmieranno tra i 5 e i 10 miliardi di euro. In Italia si vendono, per la grande distribuzione, oltre 3 milioni di lampade a incandescenza da 100 watt e, per il momento, solo un milione e mezzo di lampade a risparmio energetico da 18 e 20 watt (che corrispondono alla tradizionale da 100).
LE TRE TIPOLOGIE - Ecco le differenze tra le tre tipologie di lampadina. Quella a incandescenza tradizionale produce luce grazie al riscaldamento prodotto da un filamento interno, lungo cui corre la corrente elettrica, racchiuso in un bulbo di vetro, contenente argon. Il filamento raggiunge temperature fino a circa 2.427 gradi centigradi e il tungsteno evapora: via via che la lampadina è accesa, il filamento diventa sempre più sottile e dopo mille ore di illuminazione si spezza. La Lampadina incandescente con tecnologia alogena è una variante di quellatradizionale: è definita alogena perché nel bulbo c'è anche iodio e kripton, e in alcuni casi può essere anche a base di xeno. Il composto chimico entra in reazione con il filamento incandescente dando origine al ciclo alogeno, con un periodo di vita di 2.000 ore e un rendimento luminoso del 50-100% superiore rispetto a quella tradizionale. La lampadina fluorescente è formata da uno o più tubi di vetro contenenti vapori di mercurio, con un elettrodo posto all'estremità di ciascun tubo. Quando si accende, la corrente attraversa gli elettrodi provocando una scarica di gas: i vapori emettono un raggio ultravioletto trasformato in luce dalla polvere fluorescente che ricopre la parete interna del bulbo. La massima intensità luminosa arriva dopo una decina di secondi, e in alcuni casi dopo qualche minuto.
WWF: «NON BASTA» - La novità non soddisfa però il Wwf, che chiede che, oltre alle lampadine a incandescenza, anche le lampade alogene standard siano messe al bando. Altrimenti, spiega la responsabile delle politiche energetiche Mariangiola Fabbri, si sostituisce un'abitudine sprecona dei consumatori con un'altra non sufficientemente buona, destinata a durare almeno fino al 2016. In quell'anno infatti è prevista una nuova revisione della legislazione comunitaria sulle lampadine. Un elemento fuorviante per i consumatori potrebbe, secondo il Wwf, essere costituito dal prezzo: l'alogena standard costa sicuramente molto meno delle cugine fluorocompatte, meglio conosciute come lampadine a basso consumo, che consentono però risparmi energetici dal 65 all'80 per cento e assicurano una durata da 6 a 15 anni. Il Wwf insiste sul fatto che vengano date informazioni ai consumatori sulle possibili alternative di economia energetica alla lampadina classica. A tale scopo le organizzazioni ecologiste hanno creato un sito, www.topten.info, per illustrare tutto quello che si deve sapere acquistando una lampadina.
fonte: corriere.it
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