Cosa si potrebbe rimproverare all’eolico, tecnologia numero uno in Europa e che nel solo 2008 ha saputo superare qualsiasi altra istallazione energetica? Chiedetelo all’EPAW, l’European Platform Against Windfarms, un’Organizzazione non governativa che rappresenta a livello comunitario 341 tra federazioni ed associazioni determinate a intraprendere una vera e propria crociata contro questa fonte rinnovabile. La motivazione: lo sviluppo dell’eolico andrebbe sempre più spesso a deficere su caratteristiche imprescindibili, come la tutela ambientale, l’economia dei costi rispetto ai benefici e l’efficacia tecnologica. Proprio tenendo conto di questi aspetti l’EPAW ha annunciato che interpellerà ufficialmente Commissione e Parlamento europeo perché venga istituito un gruppo di esperti, totalmente indipendenti, che si adoperi ad elaborare un bilancio globale dell’impatto generato dall’utilizzazione dell’eolico, partendo dal ‘calcolo emissioni’ e immettendo anche quelle legate alla realizzazione, manutenzione, smantellamento dei parchi e implementazione da parte delle centrali tradizionali in caso di assenza di vento. La valutazione dovrà comprendere anche la stima dei costi diretti e indiretti della filiera annettendo anche l’impatto sulle spese pubbliche e sulle bollette degli utenti. Nel bilancio l’EPAW inserisce anche la voce sociale ed ambientale a fronte delle conseguenze che secondo la Piattaforma le windfarm avrebbero su salute umana, valore immobiliare e attrattiva turistica dei luoghi di istallazione. Ma ciò su cui la ONG insiste soprattutto sulla richiesta di una moratoria che blocchi la costruzione di tutte le centrali eoliche europee, compresi i progetti che hanno già ottenuto l’approvazione.
fonte: rinnovabili.it
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giovedì 28 maggio 2009
Epaw, crociata anti-eolico per chiedere una moratoria europea
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