Non ci sarà alcun risarcimento per i dodici ex militari francesi che, tra il 1960 ed il 1996, hanno partecipato ai test atomici del Sahara algerino e in Polinesia, contraendo subito dopo malattie gravi come cancro dei reni, del sangue e della pelle. Lo ha deciso la corte d'appello di Parigi confermando una decisione già presa nel 2006 dalla Commissione di indennizzo delle vittime di infrazione penale (Civi). Scelta definita "scandalosa" dall' Associazione dei veterani dei test atomici che si batte da anni per avere il riconoscimento dei propri diritti. A sua volta l'avvocato delle vittime, Francois Lafforgue, ha parlato di "decisione inammissibile" dopo aver denunciato per mesi la leggerezza con cui l'esercito francese, poche ore dopo il lancio, mandava i suoi soldati nelle zone di tiro vestiti solo in maglietta e lasciava loro fare il bagno nelle acque di Mururoa già all'indomani degli esperimenti. Non sono il diritto al risarcimento e la responsabilità dello stato ad essere state oggi rimesse in causa.
Il legame tra le malattie e l'esposizione alle radiazioni è stato infatti ormai riconosciuto dalla Francia, con molti anni di ritardo rispetto a Gran Bretagna e Stati Uniti anche se solo a marzo scorso è stato stanziato un fondo di 10 milioni di euro per il 2009 destinato ai risarcimenti delle vittime. Tutto questo, dopo 36 anni di test e dopo tanti anni di lotta a lungo inascoltata delle vittime o delle loro famiglie. Solo cinque dei dodici ex soldati le cui domande sono state respinte sono ancora in vita. Se la corte di Parigi ha respinto oggi le loro richieste è perché la maggior parte di queste riguardano fatti anteriori al primo gennaio 1976, data limite fissata dalla legge per il risarcimento delle vittime da parte della Commissione di indennizzo delle vittime di infrazione penale (Civi). Per uno dei dodici casi in particolare, che riguarda l'esposizione ai test atomici del 1983-84 in Polinesia, la corte ha ritenuto invece che l'ex militare avrebbe dovuto rivolgersi piuttosto al Tribunale delle pensioni militari e non al Civi.
Eppure l'assenso del Civi è necessario per poter accedere al Fondo di garanzia destinato a decine di migliaia di vittime. Il totale dei risarcimenti per i dodici casi dovrebbe ammontare, secondo gli avvocati, a 5-6 milioni di euro. Il problema dei risarcimenti riguarda in Francia diverse centinaia di persone, tra ex militari, civili e popolazione locale. Dopo il primo lancio nel Sahara, nel febbraio del 1960, la Francia ne compì altri 17 nel deserto africano fino al 1966, prima di scegliere il Pacifico come nuova zona di tiro. Per trent'anni nuovi ordigni atomici sono stati sganciati al largo degli atolli di Mururoa e Fangataufa, 1.200 km a sud-est di Tahiti. Nel Pacifico sono stati 193 i test, per un totale di 210.
fonte: lanuovaecologia.it
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