Sono oltre 9 milioni, il 41% del totale, i lavoratori italiani che soffrono di stress legato alla qualità o alla quantità del lavoro. Lo rivela un'analisi condotta dalla società di consulenza strategica Scs Consulting su dati Ispesl e Istat. I lavoratori italiani soffrirebbero dunque decisamente di più rispetto ai britannici, dove la percentuale di «stressati» è pari al 27 % del totale della forza lavoro, dei tedeschi (25%) e dei francesi (24%). L'Italia si piazza comunque ben al di sopra della media europea, che si attesta al 22%.
Al primo posto tra gli stressati da lavoro in Italia ci sono i professionisti (40% del totale), seguiti da tecnici (35%) e manager (32%). La patologia causa problemi organizzativi, difficoltà relazionali, assenteismo, impazienza e suscettibilità, fino ad arrivare a stati di ansia costanti e crisi depressive. «Lo stress - spiega Cinzia Toppan, responsabile dell'area People management di SCS Consulting - è il secondo problema sanitario legato all'attività lavorativa nell'Unione Europea, dove colpisce circa il 22% dei lavoratori e causa tra il 50% e il 60% delle giornate lavorative perse, con un costo quantificato in oltre 20 miliardi di euro». Dello stress da lavoro correlato si occuperà anche la legislazione italiana, spiega la società: l'articolo 28 del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro inserirà fra i rischi da monitorare quelli collegati allo stress da lavoro correlato.
fonte: ambiente.it
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sabato 23 maggio 2009
STRESSATI DA LAVORO 9 MILIONI DI ITALIANI
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