lunedì 1 ottobre 2007

Finanziaria, giù le tasse alle imprese

"Il clima è buono, sono arrivati contributi per superare le incomprensioni e non problemi". E' questo il commento di Palazzo Chigi su una giornata definita ''proficua, di contatti e di lavoro'' del presidente Prodi e dei suoi collaboratori dedicata interamente alla preparazione del Consiglio dei Ministri di domani per il varo della manovra economica. Ma l'ottimismo di Palazzo Chigi si scontra con le barricate della sinistra radicale. Di certo fonti del governo fanno sapere che la manovra ridurrà Ires e Irap e non aumenterà le tasse sulle rendite finanziarie. Immediato il plauso di Confindustria. Al Tesoro i tecnici avrebbero trovato un miliardo di euro per andare incontro alle richieste della sinistra radicale. Palazzo Chigi. "Una giornata utile per superare le incomprensioni". Così fonti di Palazzo Chigi valutano la vigilia della presentazione della Finanziaria in consiglio dei ministri, all'indomani del vertice notturno governo-maggioranza. Le stessi fonti puntualizzano che l'ordine del giorno della seduta di domani, fissata per le 16, prevede il varo della Finanziaria e non escludono che gli altri provvedimenti correlati possano essere approvati in una riunione successiva.
Riunioni e telefonate. Il premier ha avuto una serie di riunioni con il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa (altre sono previste per tutta la mattinata di domani) e numerosi colloqui telefonici dai quali sono emersi "contributi e non problemi". Prodi ha parlato, in particolare, con i leader della sinistra Alfonso Pecoraro Scanio, Oliviero Diliberto, Fabio Mussi e Franco Giordano. E affiderà a una sintesi, che verrà affrontata collegialmente domani da tutti i ministri, la risposta a tutte le richieste, dal pacchetto-welfare in un ddl scollegato dalla manovra all'armonizzazione fiscale delle rendite finanziarie, avanzate ieri dalla sinistra. Ires, Irap e rendite finanziarie. Tra i punti della manovra, la riduzione delle aliquote nominali dell'Ires e dell'Irap, che verranno abbassate grazie al provvedimento di semplificazione del regime fiscale per le imprese che sarà contenuto in un collegato alla finanziaria. Lo ha annunciato questa sera Palazzo Chigi. Secondo i calcoli dei responsabili della politica fiscale del governo l'intervento porterà l'aliquota dell'Ires a scendere di 5 punti, dal 33 al 28% mentre quella dell'Irap sfonderà la soglia del 4% passando dall'attuale 4,25% al 3,9%. Non ci sarà, invece, nessun aumento per le tasse sulle rendite finanziarie. Il taglio delle aliquote nominali è reso possibile, spiegano fonti di Palazzo Chigi, agendo sulla determinazione della base imponibile e rientra in quello che viene definito un pacchetto-garanzie di semplificazione del regime fiscale delle imprese. L'intervento del governo punta tra l'altro a rendere più comprensibili le norme, facilitandone l'applicazione, con un conseguente abbattimento dei costi di gestione. Il rilancio della competitività e l'attrazione degli investimenti esteri rappresentano peraltro l'obiettivo prioritario della nuova misura fiscale. Condindustria "apprezza". I provvedimenti del governo vengono valutati positivamente da Confindustria. "In una logica - si legge in una nota - di riorganizzazione e di semplificazione che auspichiamo possa restituire al nostro sistema quella capacità di attrarre investimenti internazionali che ha perso ormai da molti anni. E soprattutto che possa ridurre quella incentivazione implicita a delocalizzare i nostri investimenti che è data da sistemi fiscali molto più favorevoli del nostro in paesi a noi vicini". Dalla rimodulazione della fiscalità sulle imprese - prosegue la nota - "ci aspettiamo quindi effetti positivi per la crescita". Le richieste della sinistra radicale. Intanto i tecnici del Tesoro, impegnati da ieri sera a valutare la sostenibilità finanziaria delle proposte della sinistra radicale, a quanto si apprende, avrebbero individuato la copertura per alcune misure a tutela dell'ambiente e a sostegno di incapienti, famiglie numerose e altre fasce deboli. Il pacchetto, che servirebbe a distendere il clima con la sinistra della coalizione, che ha minacciato di non votare la finanziaria in cdm se rimanesse com'è, costerebbe circa 1 miliardo di euro. Il lavoro dei tecnici, che non è ancora concluso, sarà propedeutico alla convocazione dei leader della sinistra radicale prima del cdm, leader che per far rientrare la protesta contro la manovra vogliono da Prodi numeri e misure concrete a favore di quei ceti sociali che "hanno votato per noi e di cui dobbiamo recuperare il consenso, avviando finalmente la redistribuzione" e non con "altri sgravi alle imprese", come hanno chiesto oggi i leader della sinistra.

fonte: repubblica.it

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