Pellicole verdi

Parte oggi la rassegna cinematografica torinese dedicata all’ambiente. A inaugurarla, “L’undicesima ora” di Leonardo Di Caprio. Ma il cinema “verde” ormai è una moda internazionale

Leonardo Di Caprio approda in tutta la sua ecomilitanza a Cinemambiente. Dopo aver prodotto lo scorso anno i due cortometraggi “Water Planet” e “Global Warming”, l'attore presenterà durante la rassegna cinematografica torinese “L'undicesima ora”, una panoramica ad ampio spettro sulle tematiche ambientali più scottanti, dalla deforestazione all'inquinamento delle acque alla crudeltà sugli animali. Durante i sei giorni del Festival, leader dell'Environmental Film Festival Network e primo festival europeo a emissione zero, oltre 120 titoli racconteranno lo scenario drammatico dello stato di salute del pianeta. Tra i film in concorso, l'atteso “The Great Warming”, voci narranti Keanu Reeves e Alanis Morissette, e "Il mio paese" di Daniele Vicari, ricostruzione del viaggio in Italia di Joris Ivens commissionato nel 1960 da Enrico Mattei e che portò al documentario "L'Italia non è un paese povero". Oltre alla rassegna torinese, lo scenario culturale pullula di manifestazioni a sfondo ambientalista: per restare in Italia, quest'anno si è svolta la quarta edizione di EcoFilmFestival, sull'Isola Ecologica di Formello, che ospita talenti emergenti accanto a opere di chiara fama, anche del passato, sempre su tematiche ecologiste. E nel panorama internazionale, il NorthWestern Film Center di Portland organizza Eco-Sicko, un festival cinematografico con pellicole recenti e meno recenti accomunate dal trattare, in maniera più o meno esplicita, tematiche ambientali. Il 24 ottobre a Los Angeles si terrà invece la diciassettesima cerimonia di premiazione organizzata dall'Environment Media Association, che vede in lizza documentari e serie tv e che quest'anno avrà tra i testimonial Al Gore e Sienna Miller. Oltre alla crescita esponenziale di film a sfondo ambientalista, sono sempre più numerosi i vip che fanno dell'impegno ecologico uno stile di vita a tempo pieno. E se Di Caprio, veterano delle battaglie ambientaliste, è un attivista di Green Cross International e guida una Toyota Prius, eletta auto più verde degli States, Woody Harrelson ha smesso i panni dell'assassino nato per fondare Yoganics, azienda specializzata nella distribuzione di prodotti dell'agricoltura organica. Cameron Diaz, invece, ha rivendicato di recente l'anzianità della sua passione ambientalista che risale ai tempi della produzione di Trippin, diario di viaggio ambientalista in onda su Mtv quando ancora essere “eco” non era poi così trendy. Ma il messaggio eco-cinematrogafico più interessante e incisivo arriva forse dai Simpson, cartoon-vip politicamente scorretti per antonomasia. Nell'ultimo film, il cattivo è il fantomatico direttore dell'Epa, l'agenzia statunitense per la protezione ambientale, che decide di risolvere il problema dell'inquinamento di Springfield isolando sotto una cupola trasparente la cittadina e i suoi abitanti. Tanto per ricordare che fare qualcosa per l'ambiente non sempre significa fare la cosa giusta. fonte: lanuovaecologia.it