martedì 30 ottobre 2007

Tra i ghiacci petunie e cavolfiore

Al limitare della foresta di Poul Bjerge - un luogo talmente circoscritto da far venire alla mente il pezzettino di terra che il padre di Woody Allen si portava dietro nel film Amore e guerra - sta accadendo qualcosa di strano. Gli alberi più vecchi (i pini più vecchi di tutta la Groenlandia) - chiamati Rosenvinge in onore del botanico olandese che nel 1983 li piantò nel corso di un folle esperimento - si stanno risvegliando. E oggi, usciti da una vecchiaia maestosa e sonnolenta, esibiscono nuovi ciuffetti di verde, come se qualcuno vi avesse incollato sopra degli aghi freschi.

Adesso che il clima si sta riscaldando però, a crescere non sono solo i vecchi alberi. Per la prima volta quest'anno un supermercato ha messo in vendita cavolfiori, broccoli e cavoli nostrani. Otto allevatori di pecore stanno coltivando patate a livello commerciale, e altri cinque stanno cercando di fare altrettanto con la verdura. Kenneth Hoeg, il principale consulente agricolo della regione, dice di non escludere che in futuro la Groenlandia possa coprirsi di fattorie e foreste
produttive.

"Se le temperature aumenteranno, una vasta regione della Groenlandia meridionale potrebbe diventare così", dice Hoeg passeggiando per Qanasiassat, che dista una breve traversata in barca da Narsarsuaq, una piccola comunità meridionale nota soprattutto per il suo aeroporto internazionale. Poco lontano da qui, su meno di un ettaro di terra, crescono pini, abeti e larici importati. "Se la temperatura aumenterà ancora si potrebbe avere una foresta produttiva", dice Hoeg.

Più a nord, la vasta superficie ghiacciata della Groenlandia, una distesa bianca di 1.807 milioni di chilometri quadrati che copre l'80 per cento delle terre emerse dell'isola, si sta sciogliendo, con ripercussioni non solo sullo stile di vita dei 56 mila abitanti dell'isola,
ma anche sul resto del mondo.

Più i ghiacci si sciolgono, più il livello del mare finirà per sollevarsi.L'inverno arriva sempre più tardi e se va via prima. Questo significa che è possibile lasciare le pecore sui monti più a lungo, che c'è più tempo da dedicare alle coltivazioni e per lavorare fuori, e che è più facile spostarsi con la barca - dal momento che i fiordi si ghiacciano più tardi e con frequenza minore. E lungo la costa sono riapparsi i merluzzi, che preferiscono acque meno fredde.

Attualmente la stagione agricola va dalla metà di maggio alla metà di settembre: circa tre settimane più lunga rispetto a dieci anni fa. "La primavera arriva prima, gli agnellini nascono prima e i periodi di pascolo si sono allungati", dice Eenoraq Frederiksen, 68 anni, che alleva pecore nei pressi di Qassiarsuk, in una tenuta accessibile attraverso una strada sconnessa che segue le colline. "Il futuro oggi offre molte possibilità ai giovani".

Di quando in quando capita di sentire racconti di chi è riuscito a coltivare fragole nel giardino di casa. "Anche se è bene prenderli con cautela", dice Hans Gronborg, un orticoltore danese, che lavora a Upernaviarsuk, una stazione di ricerche agricole vicina a Qaqortoq, una delle maggiori città del sud. Come ogni altro luogo, è accessibile esclusivamente via mare o con elicottero. Di norma, le città della Groenlandia non sono collegate
da strade.

Qui arriva gente da ogni parte per ammirare le varietà di erba nei campi e vedere cosa viene coltivato: tra le altre cose, 15 tipi di patate e, per la prima volta, dei fiori annuali: crisantemi, viole, petunie. Gronborg coglie un cavolfiore. Ha un sapore intenso, quasi dolce - il risultato, spiega, di una crescita lenta, giornate estive con 20 ore di luce e una significativa escursione termica tra giorno e notte. Gronborg carica una decina di vassoi di ortaggi su una barca a motore e li porta al supermercato di Qaqortoq. Presto, dice, oltre all'agnello e alle renne nostrane, i ristoranti serviranno
verdura prodotta localmente. "Gli abitanti di quest'isola sono cacciatori, e modificare
il loro modo di vivere richiede tempo", dice. "Ma sono certo che riusciremo a coltivare qualcosa nel sud della Groenlandia".

Copyright New York Times - la Repubblica 2007

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