Il fronte salva-balene ha vinto: la Sakhalin Energy ha dovuto piegarsi alla richiesta di un gruppo di esperti che chiedeva una immediata moratoria per tutte le indagini sismiche off-shore nel mare intorno all'isola di Sakhalin, nell'estremo oriente russo, dove vivono le ultime balene grigie occidentali. Gli scienziati del Western Gray Whale Advisory Panel, avevano infatti chiesto a tutte le società petrolifere e del gas che operano nei giacimenti al largo di Sakhalin di interrompere le loro attività, in attesa di verificare l'impatto sulle specie e sull'ambiente. In particolare le preoccupazione riguardava le balene grigie, sempre più minacciate.
Ormai nel pianeta resterebbero solo 120 balene grigie occidentali e solo 25 - 35 femmine riproduttive. Le balene frequentano le acque di Sakhalin in estate ed in autunno per cibarsi e prepararsi così alla loro stagione riproduttiva, il momento più delicato del loro ciclo di vita e messo a rischio dalle attività di ricerca petrolifera e del gas. Gli scienziati hanno ne ottenuto quindi la sospensione in attesa di effettuare i controlli sullo stato di salute degli esemplari a rischio entro quest'anno.
fonte: lanuovaecologia.it




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