Il tessuto imprenditoriale catanese risulta caratterizzato da una polverizzazione di imprese. Oltre il 90% di queste, infatti, possiede un capitale fino a 25.000 euro e necessita, per divenire più competitivo nei mercati mondiali, di una formazione qualitativamente più alta.
È quanto emerge da una ricerca della Camera di Commercio di Catania i cui risultati saranno resi noti venerdì prossimo nell'ambito della 'Giornata dell'economia' Dal report emerge che quella etnea si conferma la seconda provincia in Sicilia per ricchezza accumulata, con 108.063 milioni di euro, oltre il 20% della ricchezza valore del patrimonio delle famiglie siciliane.
Il valore delle immobilizzazioni in beni reali, per le famiglie catanesi, è pari al 72,5%, in linea con la media regionale (72,3%), ma in diminuzione rispetto all'anno precedente (74,8%), comunque sempre superiore al dato del ricco Nord Italia, dove tale componente non va mai oltre il 55-60% per effetto di maggiori investimenti nelle attività finanziarie e, dunque, della maggiore propensione ad investire nel mercato azionario.
"La flessione del numero di imprese registratasi a Catania nel corso del 2008 - spiega il presidente della Camera di commercio etnea, Pietro Agen - è un fenomeno circoscritto che può essere ricondotto, senza dubbio, all'attuale congiuntura mondiale".
fonte: lasicilia.it
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