Analizzando attraverso un questionario scritto un campione di 1.118 persone rappresentative dell'intera popolazione nazionale, l'istituto di ricerca ha rilevato una percentuale di contrari al ritorno del nucleare pari al 45,75%. La quota di favorevoli si ferma invece al 38,7%, ma in realtà andrebbe ulteriormente ridimensionata visto che ben l'8,2% di questi "sì" è vincolato al fatto che le nuove centrali vengano edificate lontano dalla loro zona di residenza.
Scavando tra le motivazioni del "no" all'atomo, l'Eurispes ha verificato che per il 27,3% il rifiuto è dettato dai rischi che tale scelta comporterebbe, mentre un 18,4% non ritiene l'atomo una soluzione rapida per risolvere i problemi connessi all'energia. Tra i favorevoli, invece, l'orientamento prevalente (30,1%) è quello di chi giudica il nucleare una buona soluzione per porre rimedio alla crisi energetica.
L'installazione di centrali nucleari sul territorio vede soprattutto contrari i residenti nell'area del Nord-Ovest (49,5%), nel Meridione (47,9%), nelle regioni centrali (47,2%) e nel Nord-Est (45,7%). In controtendenza invece le Isole, con una maggioranza di favorevoli (50%).
Il Rapporto Eurispes ha sondato poi anche la percezione degli italiani sulle problematiche ambientali in generale. Stando alle risposte fornite dal campione intervistato, l'emergenza numero 1 è quella dei rifiuti, con il 30,8% delle segnalazioni. Le preoccupazioni immediatamente successive sono quelle legate al riscaldamento globale (24,8%), l'inquinamento atmosferico (19,9%) e questione energetica (16,4%).
fonte: repubblica.it




Nessun commento:
Posta un commento