L’Eia, l’Energy Information Administration, nucleo statistico del Dipartimento dell’Energia americana, nella sua ultima stima, Short Term Outlook, ha calcolato la diminuzione nelle emissioni dei gas nocivi staunitensi in seguito alle conseguenze prodottesi dalla crisi economica.
La notizia non può che rivelarsi allettante, in un momento in cui sono accese diverse discussioni su come decelerare il fenomeno del consumo energetico a favore invece di un risparmio, che si necessario da perseguire.
L’amministratore dell’ EIA, Richard Newell, ha difatti asserito che sono “diversi i fattori che hanno contribuito negli Stati Uniti alla riduzione di quasi il 6 per cento delle emissioni di CO2, prodotte dal consumo dei combustibili fossili nel 2009, principalmente connesse con la recessione economica”.
Un calo nella domanda dell’energia dell’11% da parte del comparto dell’industria pesante dovuto alla diminuzione nella produzione manifatturiera, afferma Newell, favorirebbe secondo i pronostici dell’agenzia governativa, un ulteriore discesa nelle emissioni nocive del carbone che unite a quelle derivanti da un minor utilizzo di gas naturale ed elettricità, giungerebbe fino al 40%.
Più debole anche la richiesta di carburante per il settore dei Trasporti , specie quello per il rifornimento di aerei e camion, che abbasserebbero del 30% il target annuo relativo alle emissioni di CO2.
Con il nuovo anno, l’Eia ipotizza, che la ripresa economica contribuirà a far rialzare dell’1,1% le emissioni inquinanti.
fonte: rinnovabili.it
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venerdì 9 ottobre 2009
CO2: negli Usa quasi il 6% in meno grazie alla crisi
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