Da due mesi si sta lentamente consumando dalle radici, vittima del sovrasfruttamento dell'acqua del fiume Tago, la riserva naturale spagnola del parco nazionale di Las Tablas de Daimiel, in Castilla La Mancha, dichiarata Riserva Mondiale della Biosfera dall'Unesco. Da fine agosto, denuncia il quotidiano El Pais, si è acceso nel sottosuolo della riserva, una volta laguna e preziosa zona umida iberica, oggi rimasta senza acqua e trasformata in torbiera asciutta, un incendio che non si riesce a spegnere. Gli strati vegetali accumulati nel suolo in circa 300mila anni e diventati torba, e fino ad un passato recente sommersi sotto uno strato di acqua, ora sono a secco e bruciano per autocombustione.
Questo a causa del prosciugamento della laguna, dovuta alle pratiche di irrigazione intensiva ed "alle migliaia di pozzi illegali perforati negli ultimi anni", una situazione aggravata dalla siccità degli ultimi anni, spiega El Pais. Risultato: la terra continua ad ardere nell'incendio sotterraneo dell'antica Laguna di Las Tablas. Il rogo si va estendendo lungo l'antica foce Madre Vieja del fiume Guadiana, spiega il direttore del Parco Nazionale, Carlos Ruiz de la Hermosa. Si tratta di un fenomeno singolare: la torba perde acqua, per cui la materia organica accumulata, principalmente di origine vegetale, si è stratificata sotto la superficie durante migliaia di anni. E si infiamma per autocombustione al contatto con l'ossigeno, che passa attraverso le fenditure che si aprono nel suolo secco, da dove ora escono fumo e fiamme.
"L'effetto - spiega Ruiz de la Hermosa - è quello di un enorme braciere sotterraneo, che arriva a raggiungere una temperatura superiore ai 220 gradi centigradi e provoca una preoccupante perdita di struttura". Per frenare il fenomeno, i responsabili del parco naturale, uno dei 13 esistenti in Spagna, hanno attivato due condotte idriche che pompano acqua sul terreno. Ma non basta. Per fermare il disastro, avvertono, sarebbe necessario un flusso ingente, con un intero sistema di tubature, per riuscire ad avere la meglio sul fuoco sotterraneo. Di fatto, rileva El Pais, la situazione della zona umida è ormai arrivata ad "un punto di non ritorno": il disastro, in altre parole, "é praticamente irreversibile".
fonte: lanuovaecologia.it
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