CARNE DA MACELLO - Ma, non sapendo cosa farsene, i titolari dei maneggi rivendono i loro inquilini a peso ai macellai. Animali cresciuti per pochi anni felici in scuderie di lusso, non ricevono più cure veterinarie e finiscono generalmente per morire di fame e di sete o di malattia. Una minoranza più fortunata viene riscattata da animalisti, associazioni contro il maltrattamento e una ong, organizzazione non governativa, unica in Spagna, l’Associazione CYD Santa Maria che riceve, in media, una ventina di segnalazioni di nuovi casi ogni giorno. Concordia Marquez, la direttrice, soprannominata “la salvatrice di cavalli” non ha però mezzi e strutture per rispondere a tutte le richieste: «Abbiamo dovuto respingere in blocco 150 esemplari che nessuno reclama più nello stesso maneggio. Ormai ci occupiamo soltanto dei casi più drammatici». Ma, prima o poi, lo diventano tutti.
ANIMALI IN AGONIA - Stalloni da 600 chili cominciano ad agonizzare sotto la soglia dei 150 chili, quando non c’è più che la pelle inizia a coprire lo scheletro scarnificato. Qualunque piccola infezione degenera rapidamente, le coliche finiscono per ucciderli. Tra i reietti ci sono purosangue che valevano 8 mila euro e addirittura qualche campione da 50 mila. Ora si svendono ad aste clandestine e, quasi sempre, per trasformarli in bistecche, da esportare in Francia e in Italia. Vengono stipati in camion dove viaggiano per giorni, senza nemmeno un sorso d’acqua, verso il mattatoio. Non ci sono allevatori o nuovi proprietari disposti ad adottarli: sei cavalli recuperati sono stati inviati in Olanda, in via sperimentale. Sono richiesti per la monta, ma forse sono ancora troppo debilitati per affrontare il loro nuovo compito e garantirsi la salvezza. La strage in Spagna continua, quasi impunita: «Non ho di che nutrire la mia famiglia, come faccio a mantenere un cavallo?» si è difeso uno dei pochi proprietari raggiunto dalla giustizia. Il suo cavallo, legato a una catena, senza nulla da mangiare e bere da quasi sei giorni, si era prodotto per la disperazione un’enorme ferita, già infetta. Chi aveva deciso di lasciarlo morire così se la caverà, alla peggio, con una multa.
fonte: corriere.it
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