Critiche da parte di Wwf e Greenpeace sulla proposta della Commissione Ue per lo sviluppo di tecnologie a basso contenuto di carbonio, per le quali Bruxelles stima una spesa supplementare di 50 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.
Secondo il Wwf, la Commissione europea ha lanciato un nuovo dibattito sulle tecnologie pulite «senza offrire nessuna nuova risorsa a sostegno delle conclusioni. Le proposte per riallocare le risorse che erano presenti nella bozza della comunicazione di Bruxelles sono state rimosse dal testo finale». Sottolinea Jason Anderson, capo del settore Clima ed Energia Ue dell'ufficio del Wwf di Bruxelles: «Senza impegni chiari sugli aiuti finanziari non vedremo i progressi così urgentemente necessari sulle fonti di energia a basso contenuto di carbonio».
Per questo l'organizzazione ambientalista critica il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso: «Nella sua campagna per la rielezione - aggiunge Anderson - Barroso ha presentato il suo impegno per la piena decarbonizzazione di energia e trasporti entro il 2050. Ma se non assicura le risorse per farlo, questi obiettivi non saranno realizzati».
Greenpeace invece si concentra di più sulla scelta delle tecnologie su cui puntare per la rivoluzione verde, su dove investire le risorse. «La Commissione riconosce il bisogno di rinnovabili e di efficienza energetica - afferma Frauke Thies, attivista di Greenpeace sulle politiche energetiche della Ue - ma si inchina anche alle pressioni per finanziare tecnologie superate come il carbone e il nucleare. È tempo per la Ue di scegliere che tipo di sistema energetico vuole nel futuro».
Secondo gli ambientalisti di Greenpeace, quel che emerge è un conflitto chiaro fra un'energia centralizzata e non flessibile che si basa su nucleare e carbone, e le rinnovabili, più versatili. «Invece di deviare risorse - aggiunge Thies - dagli esperimenti nucleari e dai carburanti fossili che perpetuano il nostro sistema energetico datato, maggiori sforzi dovrebbero andare allo sviluppo di una rete di energia intelligente che possa integrare fonti rinnovabili ed efficienza».
La proposta della Commissione riguarda sette iniziative industriali e stima i fondi pubblici e privati necessari nei prossimi dieci anni: 6 miliardi di euro per l'eolico, 16 miliardi di euro per il solare, 9 miliardi per le bio energie, 2 miliardi per la rete elettrica, 13 miliardi per cattura e stoccaggio del carbonio, 7 miliardi per l'energia nucleare, oltre a 5 miliardi per celle a combustibile e idrogeno. Propone anche la cosiddetta iniziativa delle "città intelligenti" per misure di efficienza e lo sviluppo di energia rinnovabile nelle grandi città (11 miliardi).
fonte: lanuovaecologia.it
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