L’annuncio arriva in questi giorni direttamente dal presidente sud americano Luiz Inácio Lula da Silva: il Brasile non attenderà il 2013 per rendere obbligatorio l’introduzione del B5, ossia la miscela di gasolio contenente il 5% di biodiesel. L’entrata in vigore del provvedimento, infatti, sarà anticipata di tre anni perché secondo lo stesso Lula “si tratta di un combustibile meno inquinante che genera maggiore capacità occupazionale. Abbiamo tutte le ragioni del mondo per farlo. Il Brasile può presentarsi come un punto di riferimento a livello mondiale sia in materia di know-how tecnologico che di capacità produttiva”.
Le aspettative del governo sul B5 comporterebbero un’espansione della produzione di biodiesel fino a 2,4 miliardi di litri nel 2010, rafforzando la leadership brasiliana mondo nel settore dell’energia rinnovabile su scala commerciale.
Per il Premier sud americano, con la politica messa in atto nel campo dei biocarburanti, il paese si è guadagnato una posizione rispettabile a livello mondiale ed è necessario impiegare ciò che egli definisce un “momento d’oro” per la trasformazione del futuro in “solide” politiche sociali ed economiche.
Nonostante le critiche sulla prima generazione di biocarburanti – il Brasile si avvale ancora sulla canna da zucchero come materia prima – trovino progressivamente nuove prove a favore della tesi di insostenibilità, il Paese è pronto a scommettervi il futuro.
Il ministro delle Miniere e dell’Energia, Edson Lobão, è fortemente convinto che la Nazione beneficerà di nuovi posti di lavoro e di reddito oltre che di livelli più bassi di CO2 nell’atmosfera.
fonte: rinnovabili.it
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martedì 27 ottobre 2009
Il Brasile anticipa di 3 anni l’aggiunta del 5% di biofuel al gasolio
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