Mettono in pericolo la sicurezza alimentare e concorrono alla volatilità dei prezzi. ActionAid lancia un appello affinché vengano eliminati gli incentivi alla produzione dei biocarburanti in Europa e vengano ridimensionati gli obiettivi di produzione
I biocarburanti mettono in pericolo la sicurezza alimentare e concorrono alla volatilità dei prezzi. ActionAid, in occasione della Conferenza Internazionale sui biocarburanti che si è aperta ieri a San Paolo, in Brasile, lancia un appello affinché vengano eliminati gli incentivi alla produzione dei biocarburanti in Europa e vengano ridimensionati gli obiettivi di produzione.
"Le politiche europee che incoraggiano la produzione di biocarburanti - si legge in una nota dell'organizzazione - stanno avendo forti ricadute sul numero delle persone affamate". Nel 2007, secondo ActionAid, l'Unione Europea ha utilizzato 2,85 milioni di ettari di terreno per coltivare biocarburanti, "questo ha alimentato la crescita e la volatilità dei prezzi - prosegue ActionAid - e poiché l'Europa non ha terra a sufficienza per raggiungere l'obiettivo comunitario del 10% di produzione di carburante tramite prodotti agricoli, sta guardando sempre più ai Paesi in via di sviluppo", aggravando la situazione locale della sicurezza alimentare.
Un esempio è rappresentato dal Senegal, dove il governo ha lanciato un piano per espandere la produzione di biocarburanti a cui sono seguite rivolte per la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari. ActionAid, inoltre, sollecita la creazione di una Commissione Onu di valutazione degli impatti della produzione di biocarburanti e una moratoria su ulteriori riconversioni dei terreni coltivabili a fini energeticifonte: lanuovaecologia.it
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