lunedì 17 novembre 2008

Il Giappone entra in recessione tecnica L'Europa parte male ma tenta il recupero

Il Giappone entra ufficialmente in recessione tecnica e le Borse ne risentono negativamente, anche se il Nikkei di Tokyo ha recuperato chiudendo a +0,71%. In Europa Milano apre pressoché invariata (-0,09%) per poi scendere al -0,50%. Le altre Borse europee hanno aperto in ribasso, anche sulla scia della pesante chiusura di Wall Street di venerdì, per poi girare in positivo. A pesare sono le incertezze sull'andamento dell'economia e la conclusione del G20 di Washington, senza la prospettiva di interventi incisivi. Contrastati gli indici di settore, anche se con una prevalenza di segni meno e un crollo per il comparto media. Il DJ Stoxx 600 è in rialzo dello 0,13%. Sui listini in evidenza titoli auto e delle compagnie aeree che beneficiano del calo dei prezzi del petrolio.

TONFO PARMALAT - A Milano sul listino principale tonfo in avvio per Parmalat (-4,5%) dopo che la società ha tagliato le stime per l’Ebitda 2008 da 350 a 310-315 milioni, e Banco Popolare (-3,7%) che ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto in calo del 6,1%. Deboli anche gli altri bancari con Mps (-1,8%), Ubi Banca (-1,5%), Intesa (-1,4%), mentre più contenute sono le vendite su Unicredit (-0,3%). In rosso anche Finmeccanica (-1,3%) su cui Jp Morgan ha tagliato il target price a 12 euro. In flessione anche i titoli del lusso con Luxottica (-2%) e Bulgari (-1,7%). In forte rialzo Tenaris (+4,4%), Impregilo (+4,4%), Mondadori (+3,6%), Fiat (+2,1%) e Lottomatica (+1,5%). Sul generale volano Tiscali (+6,8%), Iride (+4%), Indesit (+2,9%) e Saras (+2,5%).

TOKYO IN RECESSIONE - In Giappone il Pil di luglio-settembre ha segnato, per il secondo trimestre consecutivo, una contrazione dello 0,4% su base annua. Lo rende noto il governo, precisando che rispetto ai tre mesi precedenti, la flessione destagionalizzata è stata dello 0,1%. Il Giappone, seconda economia mondiale, è quindi ufficialmente entrato in recessione per la prima volta dal 2001, a causa soprattutto del taglio delle spese e degli investimenti da parte delle imprese (-6,7% annuo e -1,7% su base trimestrale) che si misurano con lo yen forte nei confronti del dollaro e dell'euro e con l'economia mondiale, a partire da quella degli Stati Uniti, in difficoltà. In Eurolandia Germania e Italia sono già in recessione tecnica.

IL NIKKEI RECUPERA - A Tokyo il Nikkei, che aveva aperto a -1,96%, ha chiuso gli scambi in rialzo a +0,71%, dopo una seduta altamente volatile che ha visto l'indice toccare il -3% (di riflesso alla notizia della recessione tecnica) e il +3%, nella seconda parte degli scambi. L'indice dei 225 titoli guida si porta a 8.522,58 punti, 60,19 più della chiusura di venerdì. Sugli scambi, almeno in apertura, hanno pesato le attese - in base a indiscrezioni di stampa - di revisione al ribasso della produzione da parte di colossi come Sharp, Toyota e Panasonic, oltre che i risultati del vertice G20 di Washington, considerati «non immediatamente efficaci».

BORSE ASIATICHE - In Asia andamento delle Borse negativo, ma a fine seduta i listini riprendono quota, seppur frenati dai timori su quanto sia profonda la recessione globale e dal calo dei prezzi del petrolio. Il mercato punta sui titoli difensivi, come utility e farmaceutici. Ecco l'andamento degli indici di riferimento delle principali Borse dell'area Asia-Pacifico: Hong Kong -0,1%, Shanghai +2,22% (in corso), Taiwan -0,29%, Seul -0,91%, Sydney -2,54% (in corso), Mumbai -3,52% (in corso), Singapore -0,61% (in corso), Kuala Lumpur -0,15% (in corso), Bangkok +0,68% (in corso), Giakarta -1,28% (in corso).

GREGGIO A 55 DOLLARI - Petrolio in calo sul mercato elettronico after hours di New York. Il greggio con consegna a dicembre, spinto al ribasso dalla recessione giapponese, è sceso fino a 55,60 dollari al barile (-2,5%).

EURO/DOLLARO - Avvio di seduta e di settimana in calo per l'euro nei confronti del dollaro, dopo i primi scambi sui mercati valutari europei. La moneta unica passa di mano a quota 1,2585 nei confronti del biglietto verde americano, contro la valutazione di 1,2675 della quotazione Bce di venerdì. Per quanto riguarda lo yen, l'euro viene scambiato a 122,35 rispetto ai 122,17 della rilevazione precedente.

fonte: corriere.it

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