mercoledì 19 novembre 2008

Clima, confronto sul pacchetto Ue Berlusconi cerca la sponda Merkel

Angela Merkel sottolinea l'obbligo di ridurre le emissioni. Berlusconi rimarca le comuni preoccupazioni per le conseguenze sull'industria manifatturiera. Ma Barroso ribadisce che sul pacchetto clima-energia «l'Europa si gioca la sua credibilità internazionale»

"Tavolo tecnico" tra Italia e Germania per cercare di ridurre la distanza tra le posizioni di Roma e Berlino sull'oneroso pacchetto-clima elaborato dalla Commissione europea per combattere il riscaldamento del pianeta. Il meccanismo di consultazione bilaterale - annunciato dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo - è uno dei risultati del vertice italo-tedesco svoltosi ieri a Trieste.

La riunione, se da un lato ha confermato la voglia di Silvio Berlusconi ed Angela Merkel di esplorare insieme vie d'uscita comuni per adeguare il pacchetto Ue senza stravolgerlo, dall'altro ha confermato che Roma e Berlino hanno tutt'oggi un approccio diverso alla materia. Dopo il G20 di Washington sulla crisi finanziaria "adesso vogliamo affrontare anche la crisi economica, ma non dobbiamo dimenticare il tema dei cambiamenti climatici", ha detto il cancelliere tedesco in una conferenza stampa insieme al presidente del consiglio italiano.
Berlusconi invece ha visto il bicchiere mezzo pieno cercando di sottolineare la comune preoccupazione dei due Paesi sulle ripercussioni che il pacchetto-clima avrebbe sulle grandi aziende: "Essendo la Germania e l'Italia i due principali paesi manifatturieri d'Europa, non vogliamo che le novità contenute nel pacchetto clima-energia dell'Ue possano ricadere pesantemente sulle nostre imprese", ha spiegato il presidente del consiglio. Ma Angela Merkel ha subito precisato: il tema della riduzione delle emissioni è "un obbligo da non dimenticare".
L'Italia, come è noto, ha recentemente minacciato di porre il veto in sede europea se non ci fossero stati significativi cambiamenti al pacchetto giudicato troppo pesante per le industrie italiane. Una posizione netta determinata anche dalla fortissima pressione di Confindustria che anche oggi, attraverso il vicepresidente Alberto Bombassei, è tornata a chiedere cautela: "l'industria deve essere in grado di giocare il proprio ruolo e non deve essere penalizzata inutilmente con misure che hanno come risultato finale quello di indebolirne la competitività ", ha detto Bombassei.
Il tema della lotta ai cambiamenti climatici rimane un tema caldo in Europa come dimostra il nuovo appello lanciato da Strasburgo dal presidente della Commissione Ue José Manuel Durao Barroso: "L'Europa si gioca la sua credibilità a livello internazionale", ha ribadito da Strasburgo ricordando che l'Europa "non può lasciarsi sfuggire questa occasione" di trainare il mondo dopo aver avviato il dibattito sin dai tempi del Protocollo di Kyoto. La scadenza del Consiglio europeo di dicembre si avvicina e per quella data si dovrà trovare la quadratura del cerchio.
Intanto l'Italia non ci sta a finire sul banco degli imputati come il Paese che non vuole difendere l'ambiente. Oggi è toccato a Stefania Prestigiacomo mettersi nei panni della difesa: "Sul pacchetto Ue occorre fare giustizia delle molte generalizzazioni che sono state fatte, spesso strumentalmente, per presentare il nostro Paese come quello che in ambito europeo 'remava contro' l'impegno per l'ambiente", ha detto spiegando che "nelle due settimane che mancano alla riunione dei capi di governo di dicembre gli sforzi per trovare un'intesa equa e sostenibile saranno intensificati".
Sulla stessa linea anche il ministro per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi: "Noi vogliamo far riflettere sui costi per cui chiediamo tempo e un accordo equo che salvaguardi le imprese e che il costo reale non ricada sui cittadini". Secondo alcuni studi infatti, "ci sarebbe un immediato aggravio del costo della bolletta energica per tutti i cittadini italiani". Ma dall'opposizione si ironizza: "Speriamo che la Merkel faccia ragionare Berlusconi", ha affermato in una nota Ermete Realacci, ministro dell'Ambiente del governo ombra del Pd

fonte: lanuovaecologia.it

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