Il Tar di Catania ha accolto i ricorsi del Comune di Vittoria e annullato tutti gli atti della Regione che autorizzavano la Panther Oil a eseguire attività di ricerca e di sfruttamento di idrocarburi a Sciannacaporale, nel Ragusano. La Regione e la Panther sono state condannate a pagare le spese legali e quelle relative all'esecuzione delle perizie. Il contenzioso è nato dai ricorsi proposti dal Comune di Vittoria contro le autorizzazioni concesse dall'assessorato regionale dell'Industria alla società petrolifera texana.
Le autorizzazioni erano state sospese con decreto del presidente del Tar il 24 aprile scorso, appena in tempo per impedire l'inizio effettivo delle perforazioni che era stato programmato per il 2 maggio successivo. Contro il provvedimento la Panther aveva presentato ricorso al Cga che aveva confermato la sospensiva a termine, obbligando alla scadenza il Comune di Vittoria a prestare una cauzione di 3 milioni di euro per i possibili danni che ne sarebbero derivati alla società. Il deposito della somma doveva avvenire entro il 4 dicembre prossimo.
La sentenza 2241 emessa ieri dal Tar riguarda direttamente la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi – tra i tanti luoghi della Val di Noto in cui l'attività è stata prevista – solo in località Sciannacaporale, zona rurale ricadente in territorio di Ragusa ma molto vicina alla sorgente idrica che serve gran parte della città di Vittoria. Il Tar, accogliendo tutti i ricorsi presentati dal Comune di Vittoria, ne ha sancito la legittimazione ad agire nonostante l'area in questione ricada in altro Comune e ha riconosciuto il nesso vincolante degli atti autorizzativi – tutti annullati insieme ai relativi pareri – con la Via (Valutazione di impatto ambientale) alla quale, come condizione di validità qualora il procedimento sia in futuro riavviato, la Regione dovrà ammettere il Comune di Vittoria, il Genio civile e l'Azienda sanitaria.
Nella sentenza inoltre il Tar definisce "lacunosa" l'istruttoria compiuta dalla Regione a supporto delle concessioni, mentre alla Panther Oil viene obiettato di usare tecnologie che non garantiscono gli standard di sicurezza oggi normalmente raggiungibili contro il rischio di inquinamento della falda acquifera.
fonte: lanuovaecologia.it
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