Il Brasile nega che la produzione di biocarburanti dalla canna da zucchero sia una minaccia contro la sicurezza alimentare del mondo e contro la sopravvivenza della foresta amazzonica. Le parole del presidente brasiliano a San Paolo per la prima Conferenza internazionale sui biocombustibili
Il Brasile nega che la produzione di biocarburanti dalla canna da zucchero sia una minaccia contro la sicurezza alimentare del mondo e contro la sopravvivenza della foresta amazzonica. Lo hanno detto il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e la sua braccio destro, la ministra Dilma Rousseff, nell'inaugurare ieri a San Paolo la prima Conferenza Internazionale sui Biocombustibili. "L'etanolo non compete con la produzione di alimenti", ha affermato la ministra della Casa Civile, candidata del presidente Lula alla sua successione nelle presidenziali del 2010. La Conferenza sui Biocombustibili è stata propagandata dallo stesso Lula durante il vertice della Fao, a giugno a Roma, per fare chiarezza sui "miti" che la produzione della canna da zucchero ha creato in un nodo di polemiche da tutto il mondo.
Il "presidente operaio" ha discriminato l'etanolo di canna brasiliano da quello di mais prodotto dagli Stati Uniti: "Il brasiliano non influisce sull'aumento degli alimenti: nonostante il boom del biocombustibile in Brasile, l'area agricola destinata agli alimenti di prima necessità non è diminuita nel nostro paese". L'incontro si snoderà fino a venerdì, con la partecipazione di rappresentanti di 40 governi, imprese e specialisti internazionali del settore. "Una delle intenzioni di questa conferenza - ha aggiunto la Rousseff - è abbattere anche il mito che la fabbricazione di etanolo con la canna colpirà a morte l'Amazzonia. Ci sono argomenti geografici per smentirlo: la foresta amazzonica è a ben 2 mila chilometri dalla zona delle piantagioni di canna da zucchero".
Il Brasile è il principale esportatore mondiale dell'etanolo prodotto dall'alcool della canna da zucchero, ed è secondo produttore di biocombustibili dopo gli Stati Uniti, che lo estraggono dal granoturco. "Vogliamo avere una discussione di alto livello su questo tema - ha concluso Lula - Vogliamo fare chiaro sulla produzione brasiliana di biocombustibili. Dietro l'opposizione all'etanolo ci sono questioni non esplicite, legate al protezionismo e ai sussidi agricoli"fonte: lanuovaecologia.it
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