Con la firma del contratto nella sede romana di Medio Credito Centrale parte il progetto del premio Nobel per sviluppare le tecnologie del solare termico a concentrazioni
Il laboratorio vedrà la luce nella zona industriale di Macchiareddu, con l’obiettivo di dimostrare la possibilità di realizzare la produzione di energia elettrica dal solare termico a concentrazione. Ora è stato firmato il contratto del progetto finanziato dal Miur, nell’ambito del Bando per i Laboratori Pubblico-Privati che lega il Crs4, l’Università di Cagliari, Sardegna Ricerche e le aziende Sapio e Rtm, con uno finanziamento di 9,7 milioni per la ricerca industriale (cofinanziato dai partner per il 50%) e 1,7 milioni per la formazione (finanziata dal Miur).Anche la Regione ha considerato strategico questo tipo di investimento ed ha appoggiato concretamente l’iniziativa. “Estate Lab”, questo è il suo nome, viene coordinata dal Crs4 e affiancata, come partner, dal Dipartimento di Ingegneria meccanica dell’Università di Cagliari (per la strumentazione e raccolta dati), Sardegna Ricerche (per la realizzazione del dimostratore) e due imprese: Rtm (per lo sviluppo degli specchi) e Sapio (per la gestione dei fluidi termovettori).
L’impianto dovrà dimostrare la praticabilità della via efficiente, pulita e competitiva di produzione di elettricità dalla concentrazione della radiazione solare, per poi passare alla produzione di calore ad alta temperatura (550°). Il dimostratore sarà realizzato con specchi parabolici lineari (200 metri) capaci di produrre una potenza massima totale di quasi 0,8 MW termici. In questo modo gli specchi riscaldano l’elio nell’impianto, a pressioni tra 10 e 20 atmosfere. Il calore che ne risulta, è convogliato alla turbina per la produzione di energia elettrica. Inoltre questo calore verrà conservato in un sistema capace di stoccare circa 7,2 MWh termici e potrà generare elettricità quando il sole non c‘è. Ulterori attività saranno quella di analisi del comportamento dei gas, utilizzati come fluidi che trasferiscono il calore, poi lo sviluppo di nuovi tubi raccoglitori e di un meccanismo di conservazione del calore grazie ad elementi ceramici a basso costo
fonte: rinnovabili.it
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