Segnalato dal mensile specializzato “Quattroruote” un fenomeno d’altronde sotto gli occhi di tutti. Mentre negli ultimi tempi il prezzo del petrolio scende e, seppur di poco, scende anche quello di benzina e gasolio, quello del metano invece sale. Come mai?
Quanti italiani, anche sotto la spinta delle campagne che promuovevano carburanti meno inquinanti, ma soprattutto per risparmiare sui prezzi della benzina e del gasolio, rincarati eccessivamente, hanno venduto la loro auto per comprarne una a metano? Bene tutti questi oggi sono piuttosto arrabbiati… Infatti, nonostante il costo del petrolio sia sceso da oltre 145 dollari al barile agli attuali 53, il costo del metano, va in evidente controtendenza.
Infatti quando a luglio la quotazione del greggio aveva raggiunto il suo picco massimo (147,04 dollari al barile), il gasolio alla pompa era venduto mediamente a 1,528 euro e il metano 0,905: differenza 62 centesimi e un -40% Oggi, con il gasolio a 1,149 euro e il metano invece cresciuto a 0,930 la differenza è diventata di soli 22 centesimi ed un -19% (quasi la metà rispetto a luglio). E allora tutta la convenienza di questo tipo di alimentazione? Cosa è successo? Si tratta di pressione fiscale o, come al solito, di speculazione nel meccanismo di formazione del prezzo oppure di mancanza di regole certe? Antitrust o Mister Prezzi, che fanno? Spiegheranno se la convenienza del metano, sarà solo ecologica o manterrà un suo vantaggio anche economico? Forse anche il governo potrebbe scomodarsi a fare luce su tali meccanismi, soprattutto in questi tempi di crisi economica e di emergenza ambientale.
fonte: rinnovabili.it
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