Kevin Borden dell'Università del South Carolina ha pubblicato la mappa del rischio di morire per eventi legati ai cambiamenti climatici nei vari stati americani. Il rischio maggiore lo corrono i paesi del Sud e quelli della regione delle grandi pianure
Complici i cambiamenti climatici dipendenti dalle attività umane, si fanno sempre più frequenti esondazioni, terremoti, uragani, ondate di calore, siccità, forti freddi e altri eventi naturali catastrofici mietendo non poche vittime: la prima mappa geografica del rischio di restare vittime di questi killer naturali è stata tracciata per il territorio Usa.
Si tratta della mappa del rischio di morire per uno di questi eventi nei vari stati americani e mostra che il rischio maggiore lo corrono gli abitanti dei paesi del Sud e quelli della regione delle grandi pianure che comprende gli stati americani del Montana, Dakota del Nord, Dakota del Sud, Wyoming, Nebraska, Kansas, Oklahoma, Nuovo Messico e Texas. La mappa è stata pubblicata sull'International Journal of Health Geographics, da Kevin Borden, dell'Università del South Carolina, Columbia.
Gli esperti hanno raccolto i dati sulla mortalità per catastrofi naturali dagli anni 70 ad oggi e visto che calore e siccità sono da considerarsi la prima causa di morte per catastrofi naturali, e sono state responsabili del 19,6% dei decessi per questi motivi. A seguire la fonte di rischio che ha causato più morti è il clima estremo in estate (colpevole del 18,8% dei decessi per tutti i problemi naturali) e inverno (18,1%). Invece eventi geofisici come uragani, incendi, terremoti sono responsabili tutti insieme di meno del 5%% del rischio di morte. La mappa sarà utile per attuare nuove strategie preventive ed allocare risorse laddove il rischio morte da catastrofe naturale è maggiore.
fonte: lanuovaecologia.it
fonte: lanuovaecologia.it
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