lunedì 29 dicembre 2008

Un parco per vedere le stelle tra brughiere, foreste e laghi

Ottantamila ettari di brughiera, foreste e laghi. E per tetto un cielo di stelle, e che stelle. I visitatori del primo parco europeo dedicato al cielo buio - non a causa delle troppe nuvole ma grazie all'assenza delle illuminazioni esterne prodotte dall'uomo - potranno ammirare presto uno spettacolo inedito e raro come la meraviglia della moltitudine stellare. Il parco - scrive il quotidiano inglese The Guardian - sorgerà nell'area della foresta di Galloway in Scozia e sarà la prima finestra naturale in Europa dedicata alla completa osservazione delle stelle. Un patrimonio naturale dell'umanità che è negato al 90% della popolazione mondiale.

Un cielo tutto nuovo. Facile convincersi di conoscerle già, ma la realtà è un'altra cosa: le brillanti lucine che accendono le nostre notti sono niente rispetto alla quantità di corpi celesti che popolano il cielo. Difficile però vederne più di una manciata, soprattutto nei cieli delle grandi città che, sotto l'effetto delle centinaia di illuminazioni elettriche, vengono soffocati da una vera e propria patina. Diverso l'effetto visivo nei centri abitati più piccoli, nelle zone di campagna, in mare aperto, ma resta quasi impossibile all'uomo godere appieno del patrimonio naturale dell'arcata celeste. Dalla Scozia arriva così la proposta di apertura del terzo parco naturale al mondo - il primo in Europa - con lo scopo di preservare e mostrare ai visitatori la complessità del cielo buio.

Non solo Scozia. Chi vorrà addentrarsi nella totale oscurità del parco di Galloway - che nasce proprio nel 2009, l'anno dell'astronomia - troverà ad aspettarlo non solo stelle cadenti e nursery stellari ma anche galassie distanti, come Andromeda, e aurore boreali. Un angolo unico d'Europa dunque che segue l'esempio dei due parchi americani, uno in Pennsylvania e l'altro nello Utah, che già da diversi anni hanno aderito all'International Dark Sky Association, un'associazione americana che cerca di preservare i cieli più puri del mondo dall'incursione umana e alla quale anche l'Italia partecipa dal 1998 grazie all'Osservatorio astronomico di Campo Catino.

Le cifre. L'inquinamento luminoso è un serio problema ambientale che mette a rischio l'ecosistema, stordito dall'alterazione del ciclo naturale della notte e del giorno. Oltre il 30% dell'energia elettrica utilizzata per l'illuminazione degli ambienti esterni finisce completamente dispersa verso il cielo creando una luminescenza artificiale che oscura le stelle. Nel rapporto sullo stato del cielo notturno in Italia, realizzato dall'Istituto di scienza e tecnologia dell'inquinamento luminoso nel 2001, si apprende che sette italiani su dieci vivono in uno stato di perenne "plenilunio artificiale" causato dall'inquinamento luminoso. Eccessiva dunque la percezione della luminosità del cielo rispetto alla sua reale natura con un preoccupante aumento dell'inquinamento luminoso pari al 10% annuo nella sola Italia.

Come contrastarlo. Negli ultimi dieci anni il movimento di opinione contro l'inquinamento luminoso è cresciuto. Il lavoro di astronomi e astrofili punta soprattutto a mettere a punto norme per tutelare i nostri cieli, come il disegno di legge n° 751 che propone di ridurre entro cinque anni dalla sua approvazione la dispersione di luce e i consumi energetici. Ma non solo. In accordo con Acea, la società laziale di illuminazione pubblica, l'International Dark Sky Association Italia ha proposto già dal 2001 Roma come prima città dark sky grazie all'introduzione di lampade al sodio. Fra le soluzioni più immediate c'è quella dell'utilizzo di lampade direzionali puntate verso la terra con schermature appositamente pensate per l'illuminazione stradale che, ad oggi, rimane la principale causa dell'inquinamento luminoso.

Legato al problema dell'eccessiva luminosità dei cieli c'è anche quello del risparmio energetico e da sette anni le associazioni mondiali che si battono per la riduzione delle emissioni luminose promuovono ogni 21 di dicembre, grazie all'associazione canadese Candle Light, due ore di luce naturale da trascorrere a lume di candela.

fonte: repubblica.it

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