Il consiglio regionale ha approvato le norme che limitano le emissioni di diossina e furani. Il provvedimento riguarda soprattutto Taranto e l'Ilva. Ma il presidente della Regione annuncia: «Da domani comincia la battaglia sull'impatto dell'Enel a Corsano»
Il consiglio regionale della Puglia ha approvato il disegno di legge che contiene le norme per la tutela dell'ambiente e del territorio e i limiti per le emissioni di diossina e furani. Un provvedimento che riguarda soprattutto Taranto e le emissioni di diossina dell'Ilva. I gruppi dell'opposizione di centrodestra si sono astenuti, tranne tre consiglieri – Antonio Scalera (Udc), Donato Salinari e Nicola Tagliente (Fi) – che hanno votato a favore del provvedimento, mentre il consigliere Gianfranco Chiarelli ha abbandonato l'aula al momento del voto.
Il governo regionale non ha accolto le richieste dell'opposizione. Le principali erano l'anticipazione della scadenza del 31 dicembre 2010 per la riduzione delle emissioni a 0,4 nanogrammi al 31 dicembre 2009, l'aggiunta di uno step intermedio a partire dal 31 dicembre del 2009 e la costituzione di un comitato tecnico di sorveglianza per la vigilanza e il monitoraggio degli interventi programmati.
"Il ddl sulle diossine, così com'è, è una cornice senza quadro – hanno commentato in una nota i gruppi di opposizione, motivando l'astensione – una legge politica e, per rispetto ai cittadini di Taranto, non ce la sentiamo di firmare cambiali in bianco". "Abbiamo scritto una pagina molto dignitosa del consiglio" è stato invece il commento finale al dibattito del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Sulla questione ambientale e sul risanamento delle aree maggiormente inquinate "da domani comincia un'altra battaglia – ha annunciato il presidente della Regione a conclusione del dibattito, durato oltre sette ore, sul disegno di legge – una battaglia che si chiama Enel, si chiama Cerano, si chiama Brindisi". Al centrodestra Vendola ha chiesto di fare sull'ambiente una "battaglia bipartizan" nei confronti del governo. "Facciamola insieme – ha ripetuto più volte Vendola – la battaglia per qualificare investimenti che parlano di vita, di salute, che parlano di cose belle".
Vendola ha anche parlato delle richieste rispetto al problema Taranto fatte al governo precedente e a quello attuale, fino ad arrivare allo scontro con il ministro all'ambiente: "Tre volte - ha detto - sono stato insultato dal ministro Prestigiacomo e tre volte le ho teso la mano dicendole solo una cosa: Salviamo insieme Taranto. Questa legge, lo so – ha continuato – è un problema per l'Italia, la nostra legge non parla in salsa tarantina, ma parla alla Puglia, all'Italia, all'Europa"
fonte: lanuovaecologia.it
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