La Commissione europea ha in cantiere una proposta di via libera alla coltivazione in Europa di due mais Ogm: il Bt11 della multinazionale Syngenta e il Bt1507 della società Pioneer. Il progetto potrebbe già essere approvato domani a Bruxelles
La Commissione europea ha in cantiere una proposta di via libera alla coltivazione in Europa di due mais Ogm: il Bt11 della multinazionale Syngenta e il Bt1507 della società Pioneer. Il progetto potrebbe già essere approvato domani a Bruxelles, se non intervengono altri elementi che possono giustificare un rinvio della decisione. In caso di approvazione da parte della Commissione europea, la proposta passerebbe a febbraio all'esame del Comitato di regolamentazione degli Ogm che riunisce i rappresentanti dei 27 stati membri e dell'Esecutivo Ue.
Per la coltivazione dei mais Bt11 e Bt1507 l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha espresso a partire dal 2005 due pareri favorevoli. Tuttavia il commissario europeo all'Ambiente, Stavros Dimas, contrario al via libera, aveva proposto nei mesi scorsi al collegio dei commissari europei di rifiutare la richiesta ed approfondire le possibili conseguenze ambientali, anche a lungo termine, di una eventuale coltivazione di questi mais. Il panel dell'Efsa, costituito da scienziati europei, dopo aver esaminato le 11 pubblicazione fornite da Bruxelles, in aggiunta agli studi precedenti, ha confermato la valutazione positiva.
Un fermo "no" agli Ogm arriva in Italia dalla Cia, la Confederazione italiana agricoltori, che sottolinea come una proposta del genere sia inaccettabile e vada contro le stesse aspettative dei consumatori europei, che in più occasioni si sono espressi contro le colture biotech. Nel rilevare che tale decisione disorienterebbe sia i consumatori che gli agricoltori, la Cia riafferma che gli Ogm non servono all'agricoltura e che occorre tutelare e valorizzare l'agroalimentare di qualità del nostro Paese.
Un agroalimentare che ha proprio nell'agricoltura diversificata, tipica e fortemente legata al territorio, il suo asse portante. La Cia, quindi, invita il governo italiano ad impegnarsi, in sede Ue, per evitare che la proposta della Commissione di Bruxelles passi e rappresenti un pericoloso precedente
fonte: lanuovaecologia.it
Nessun commento:
Posta un commento