Finalmente abbiamo terminato e, anche se è sempre lo stesso, il mio albero è bellissimo. Distrattamente guardo in cucina e vedo papà che si mantiene la fronte, ma anche mamma ha un'aria strana, direi preoccupata. Allora furtivamente ascolto cosa stanno dicendo, ora capisco : papà sarà in cassa integrazione dalla prossima settimana, perché, a causa della crisi economica, non c'è richiesta di lavoro. Mamma allora gli si avvicina, gli accarezza i capelli e gli dice di non preoccuparsi, che rinunceremo ai regali, tireremo la cinghia, ma andremo avanti. Potrebbe anche trovare lavoro come donna delle pulizie, in fondo, in questo periodo sono tante le persone che vogliono avere la casa "linta e pinta" ma che non hanno voglia o il tempo per farlo.
Ma papà non sembra consolarsi, dice di essere un fallito, perché non è riuscito a dare tranquillità e sicurezza alla sua famiglia. Si sente un fallito, perché ha caricato mamma di mille preoccupazioni e, nonostante gli sforzi, con quel misero stipendio di operaio, che portava in casa, non si riusciva ad arrivare a fine mese. Si sente un fallito perché non riesce a dare ai suoi figli un futuro sereno: non può portarci al cinema o al ristorante, ma neanche comprarci dei vestiti nuovi o una fetta di carne in più al posto delle solite verdure. Mamma allora si siede accanto a lui, lo guarda negli occhi e gli dice determinata e lucida: "E' LO STATO CHE HA FALLITO" non tu, lo Stato che non riesce a dare benessere ai suoi cittadini e sta producendo sempre più "nuovi poveri".
Papà allora la guarda e le chiede se c'è speranza che le cose cambino e mamma gli risponde che a Natale tutto può succedere, i desideri possono avverarsi. Corro in cucina, li abbraccio forte e mi rendo conto di aver avuto dalla vita il regalo più bello: la mia famiglia, povera ma dignitosa, ed è una ricchezza che nessuno potrà mai togliermi.
fonte: repubblica.it
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