mercoledì 17 dicembre 2008

Solare e caldaie, è bufera

C'è chi sottolinea l'assurdità dell'effetto retroattivo, chi rimarca la scarsa incisività del risparmio economico ottenuto, chi è preoccupato per la deriva antiambientalista dell'Italia, e chi è costretto a fare i conti di quanto il provvedimento renderà ancora più pesante il già difficile momento economico. La decisione del governo di ridurre drasticamente con il decreto anticrisi la possibilità di sgravi fiscali per gli interventi di efficienza energetica sta scatenando una valanga di proteste.

Fino a ieri la spesa per montare pannelli solari, installare infissi isolanti o cambiare la caldaia ad alto consumo con una più efficiente, poteva essere detratto al 55% dalla dichiarazione dei redditi, ma d'ora in avanti non sarà più così.

Pochi vantaggi per il bilancio. Tra i più critici verso questo cambio di rotta, Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, il cartello di imprese che ha scelto di accettare la sfida dell'innovazione in chiave ambientale. "Le mancate entrate legate al passaggio della detrazione del 36% per le ristrutturazioni edilizie alla detrazione del 55% per gli interventi legati all'efficienza energetica", ricorda in un editoriale per il sito Qualenergia, sono "stimabili in 0,63 miliardi euro nel biennio 2007-8". Quindi, "anche dal punto di vista strettamente economico, il provvedimento comporta un impatto minimo sulle casse dello Stato".
Un volano di sviluppo. In compenso, gli sgravi introdotti dall'ex ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani avevano avviato un processo virtuoso. "La norma - ricorda ancora Silvestrini - stava ottenendo un buon successo come dimostrano i 230.000 interventi realizzati tra il 2007 e il 2008 con riduzioni delle importazioni di combustibili e delle emissioni di CO2".

Industriali sconcertati. Dati confermati da Assotermica, l'associazione che riunisce gli industriali del calore. "Siamo assolutamente contrari a questo provvedimento - afferma il segretario Federico Musazzi - e solleveremo il problema in sede di Confindfustria. Questa manovra è in controtendenza con l'impegno di tutto il mondo in tema di efficienza energetica. E' fortemente negativo anche perché l'ultima Finanziaria aveva appena esteso gli sgravi al prossimo triennio, spingendo le imprese a importanti investimenti. Finora il bilancio della norma è stato infatti molto positivo con un +56% nel settore della caldaie a condensazione (giungo 2007-giugno 2008) e un +42% nei metri quadri di solare termico, dati in controtendenza con altri settori, soprattutto in un momento di difficoltà economica come quello attuale".

L'assurdità dell'effetto retroattivo. Il Wwf, così come hanno fatto molti lettori scrivendo le loro proteste a Repubblica.it, denuncia invece l'effetto retroattivo del provvedimento preso "fuori ogni logica", con il risultato che tutti coloro che hanno già avviato la messa in efficienza della propria casa "non hanno la certezza del rimborso, visto che dovranno sottostare alla verifica dell'Agenzia delle entrate" attraverso un iter burocratico "insostenibile e scoraggiante". Inoltre, lamenta ancora l'associazione ambientalista, la costituzione stessa del fondo istituito per gli eventuali rimborsi ancora in pendenza "è un segnale gravissimo, segno che questo Paese non riesce ad investire illimitatamente in una fonte di energia di sicura rendita economica e ambientale come è l'efficienza energetica".

La denuncia dei consumatori. Commenti negativi alla misura decisa dal governo "in un momento in cui sarebbe necessario incentivare gli investimenti per contrastare la grave crisi attuale", arrivano anche dall'associazione dei consumatori Adiconsum che ricorda come l'azione di Palazzo Chigi sia "proprio il contrario di quanto stanno facendo Germania e Francia che hanno inserito gli incentivi per l'efficienza energetica nei provvedimenti anticrisi".

fonte: repubblica.it

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